Benno Neumair si è detto pentito di aver ucciso il padre Peter Neumair (63 anni) e la madre Laura Perselli (68 anni). In un'intervista all'Adnkronos, il supplente di matematica trentenne, attualmente rinchiuso nel carcere di Bolzano, ha ripercorso quanto accaduto lo scorso 4 gennaio. "È ora che si conosca anche la mia di verità" ha dichiarato. "Quel giorno ho avuto un blackout - ha poi spiegato - non avevo mai pensato di uccidere qualcuno, tantomeno i miei genitori". Intanto, secondo i consulenti della difesa sarebbe seminfermo di mento. A loro avviso, il giovane soffrire di gravi disturbi della personalità che influenzerebbero, diminuendolo, la sua capacità di intendere e di volere.

Tuttavia, il "vizio di mente" sarebbe solo parziale.

Benno si dichiara pentito

"Quando ho ucciso prima mio padre e poi mia madre era come se fossi uscito dalla realtà". Benno Neumair ha sottolineato di provare un "fortissimo pentimento", ma sembra consapevole del fatto che difficilmente gli verrà riconosciuta la totale incapacità di intendere e di volere e che nulla gli risparmierà la lunga pena che ha appena cominciato a scontare. Il giovane, accusato di duplice omicidio e occultamento di cadavere, vuole però che si conosca anche la sua verità.

Benno, dopo 4 mesi esatti dall'essere rinchiuso nel carcere di Bolzano, appare molto diverso dalle foto che lo ritraevano sorridente in palestra, con muscoli in bella vista e sguardo sicuro.

"Pur avendone la possibilità - ha spiegato - non faccio più attività fisica. Tuttavia leggo molto, in particolare romanzi di viaggi, come le avventure di Robinson Crusoe". Preferisce, invece, evitare i gialli. Poi ha ammesso di alternare, come un pendolo, frammenti di vita normale a momenti di grandissima tristezza. Dice di non star bene, si definisce disperato, ma di trovare conforto durante i colloqui con lo psicologo.

Benno vorrebbe cancellare lo scorso 4 gennaio

Benno Neumair, nonostante tutto, non sembra in grado di spiegare cosa lo abbia spinto a uccidere, a breve distanza l'uno dall'altra, papà Peter e mamma Laura. "Il clamore mediatico - ha continuato - mi ha dato molto fastidio". Il giovane, che cerca di cancellare dalla memoria quel lunedì 4 gennaio, ha aggiunto: "Quel giorno ho avuto un blackout".

Il supplente di matematica ha poi ripercorso quello che, secondo lui, è accaduto in quel pomeriggio d'inverno. Ha ricordato di essere stato risvegliato "in maniera energica" dal padre e di aver avuto con lui una discussione, l'ennesima. "Mi diceva - ha precisato - che al contrario di mia sorella io non valevo niente".

Benno ha sostenuto anche di essere affetto da un disturbo del sonno e, a suo dire, un eventuale risveglio aggressivo lo renderebbe nervoso. Per questo, stando alla sua versione, quando il papà è entrato "con veemenza" nella sua stanza, ha preso un cordino d'arrampicata che aveva vicino e lo ha strangolato. Il giovane ha raccontato anche di essersi poi assopito, accanto al corpo del genitore ormai senza vita, e di essere stato risvegliato dalla telefonata della madre che lo avvisava del suo imminente rientro. "Ho sentito la chiave girare nella toppa - ha dichiarato - e quando l'ho vista ho strangolato anche lei". Sempre secondo lui, tutto sarebbe accaduto nel giro di pochi minuti.