Nella giornata del 10 maggio è stata divulgatala la notizia della vicenda avvenuta nell'ospedale di Noa (Massa), dove a una ragazza di 23 anni è stata somministrata parte di una fiala intera di vaccino Pfizer: un totale di 6 dosi. L'accaduto ha destato preoccupazione sia per la salute della giovane donna, sia per il corretto svolgimento delle procedure vaccinali. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera l'infermiera avrebbe dichiarato in un audit di aver somministrato quattro dosi di vaccino.

La 23enne è una studentessa di psicologia, tirocinante in ospedale, in qualità di operatrice sanitaria si era sottoposta alla vaccinazione anti-covid, ma la procedura non ha funzionato correttamente e la studentessa ha ricevuto un sovradosaggio di vaccino Pfizer.

Appena si sono accorti dell'errore, il personale sanitario ha predisposto l'immediato trasferimento della ragazza all'ospedale di Massa Carrara, comunicando l'accaduto all'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e alla polizia che sta indagando per ricostruire la vicenda. Le condizioni della giovane donna sono buone, dopo una terapia di fluidi e paracetamolo, è stata accompagnata presso il suo domicilio, dove continua l'osservazione clinica per monitorare la comparsa di eventuali effetti collaterali.

Si tratta del primo caso in Italia di sovradosaggio, il precedente risale a qualche mese fa in Germania. Protagonisti della vicenda 8 operatori sanitari di una casa di cura a cui fu somministrata una fiala a testa, l'equivalente di 5 dosi.

In quel caso alcuni di loro erano stati sottoposti a ricovero per sintomi influenzali, gli altri inviati presso il loro domicilio sotto controllo medico. In merito al sovradosaggio del caso della Germania, la BioNTech, l'azienda tedesca di biotecnologia e biofarmaceutica che produce e commercializza il vaccino Pzifer, spiegava che durante le sperimentazioni avevano somministrato dosi anche più alte senza riscontrare effetti collaterali gravi, tranquillizzando i malcapitati e i media.

Il vaccino Pfizer mRNABNT162b (Comirnaty)

Il 22 dicembre 2020 il vaccino Pfizer è stato il primo vaccino anti-covid autorizzato in Italia. Secondo quanto riportato dal RPC (Rapporto delle Caratteristiche del Prodotto) fornito della BioNTech, ogni fiala di Pfizer contiene 5 dosi di vaccino: 0,3 ml ml a persona da diluire con sodio cloruro nella misura di 0,9 ml.

Per evitare lo spreco di vaccino residuo in ogni fiala e comunque escludendo la possibilità di mescolare fiale diverse, in Italia si è condotto uno studio per ottimizzare la quantità di vaccino. L'AIFA e successivamente l'Ema (Agenzia Europea per i Medicinali) chiariscono che se vengono utilizzate siringhe di precisione, nello specifico siringhe ed aghi a "basso volume morto" o anche chiamate a "basso spazio morto" si può ottenere una dose aggiuntiva per ogni fiala. Queste siringhe si differenziano dalle standard perché è assente, o comunque trascurabile, la quantità di liquido residuo all'interno di ago e siringa, in questo modo si riescono ad ottenere 6 dosi di vaccino Pfizer per fiala, rispetto alle 5 dosi riportate sul RPC della BioNTech.

Dopo l'approvazione dell'AIFA e dell'EMA, il Ministero della Salute in una circolare del 29 dicembre 2020, affronta la questione della dose aggiuntiva. In questa circolare viene riportata in grassetto la seguente frase: "(...) possibilità di disporre di almeno 1 dose aggiuntiva", precisando che si parla della possibilità di ottenere la 6ª dose. Nonostante ciò sul sito dell'AIFA, aggiornata al 28 aprile 2021, in relazione alla somministrazione del vaccino Pzifer, viene riportato che le dosi sono 6 per fiala con la possibilità di 1 dose aggiuntiva: 7 dosi.

Ci sono state diverse polemiche da parte dei media sulla questione del numero di dosi ricavabili da ogni fiala, sulla relativa affidabilità di utilizzare determinate siringhe e sulla reale efficacia di ottimizzazione delle dosi per evitare lo spreco ma garantire comunque la copertura vaccinale necessaria, la questione rimane ancora lacunosa.

Nota di correzione: L'articolo è stato aggiornato in seguito agli aggiornamenti arrivati dopo le dichiarazioni dell'infermiera che ha somministrato le dosi di vaccino.