Il padre di Saman Abbas (18 anni) in passato aveva minacciato la famiglia del suo ragazzo, un 21enne di origine pachistana. L'uomo aveva informato i genitori del giovane che se quest'ultimo non avesse rotto il fidanzamento "clandestino" con sua figlia, avrebbe ucciso tutti. Saman, infatti, era già promessa in sposa a un ragazzo di dieci anni più grande di lei, un suo cugino. Il suo fidanzato aveva denunciato tali minacce ai Carabinieri lo scorso 9 febbraio. Saman Abbas, come è noto, è poi scomparsa nelle campagne di Novellara (Reggio-Emilia).

Saman Abbas: continuano le ricerche del corpo

Gli inquirenti da diversi giorni stanno cercando il cadavere di Saman Abbas, probabilmente uccisa dai suoi stessi familiari per essersi opposta alle precitate nozze combinate in Pakistan. Anche Federica Sciarelli è tornata a parlare del caso nell'ultima puntata di "Chi l'ha visto?". La trasmissione ha reso nota la chat tra Saman e il suo ragazzo qualche tempo prima della sua sparizione. Nelle conversazioni traspare un amore profondo tra i due ragazzi e i progetti che stavano facendo insieme per scappare via dalla famiglia di lei, fino agli ultimi messaggi, più inquietanti, in cui la ragazza dichiara di aver sentito i suoi genitori parlare di un assassinio da compiere.

Nella chat parla di Dio e della sua disperazione

Nella chat con il suo fidanzato, Saman parla di Dio e si chiede come mai il Signore ha deciso che la sua vita deve essere così difficile. Nei messaggi traspare la disperazione della ragazza, che non sa cosa fare. È confusa, tanto da affermare: "Mi scoppia il cervello". Il fidanzato le risponde che la situazione per lei sta divenendo pericolosa, consigliandole di andare dai Carabinieri.

Saman risponde di averci già pensato. La conversazione qui descritta è avvenuta poco prima della scomparsa della 18enne. Proprio perché voleva fuggire da quelle nozze forzate con una persona che non amava, la ragazza, quando era ancora minorenne, aveva trovato rifugio all'interno di una comunità protetta. Era tornata a casa dai suoi lo scorso aprile.

Un sms l'aveva convinta a tornare a casa

Saman era stata convinta a tornare a casa tramite un sms da parte di sua madre Nazia Shaheen. Saman aveva ricevuto il messaggio nel periodo in cui viveva lontano dalla sua famiglia. Nell'sms la donna prega la figlia di farsi sentire e di tornare a casa, scrivendo: "Stiamo morendo". La madre di Saman promette a quest'ultima che se fosse tornata avrebbero rispettato le sue volontà. Nazia e suo marito Shabbar (padre di Saman) risultano essere attualmente indagati. I due sono tuttavia latitanti e potrebbero trovarsi in Pakistan. L'accusa è di omicidio premeditato in concorso. A partecipare al delitto, infatti, sarebbero stati anche i cugini di Saman, Ikram e Nomanulhaq, e lo zio Danish.