Sempre più spesso, navigando sui social, possiamo incorrere in una serie di immagini pubblicate da cicloamatori che, fieri e orgogliosi delle loro gesta, pubblicano il percorso appena compiuto in sella alle loro bici. Ciò, però, rischia di divenire un vero e proprio boomerang, come sospettano diversi amanti della bici e come viene riportato dal Corriere del Veneto. I ladri di bici, infatti, potrebbero essere in grado di risalire a informazioni importanti come il luogo in cui vengono custodite le bici per poi effettuare i loro furti. Tutto ciò grazie all'uso di app di tracciamento gps come, per esempio, Strava o Komoot.
Il fenomeno non viene sottovalutato dalle forze dell'ordine
Tale metodologia effettuata per cercare di prelevare delle bici di valore non sarebbe ancora molto diffusa. Tuttavia viene presa in considerazione in modo molto serio dalle Forze dell'Ordine, come ad esempio hanno fatto i carabinieri di Treviso. Essi, infatti, hanno consigliato ai cicloamatori di tenere un comportamento più responsabile, evitando di diffondere sui social delle informazioni sensibili che potrebbero essere intercettate e utilizzate dai malviventi. Tra gli altri possibili rimedi vi è quello di azionare il proprio gps solo qualche chilometro dopo essere usciti da casa, in modo tale da evitare di diffondere il proprio indirizzo.
Inoltre, anche se sembra scontato, è molto utile dotare i propri garage di allarmi: questo punto della casa, infatti, viene spesso preso di mira dai malviventi a caccia dei mezzi a due ruote. Le bici maggiormente interessate da tale fenomeno sono quelle di lusso, ovvero quelle che hanno un valore superiore ai mille euro (come le Bianchi o le Pinarello).
A Treviso nelle ultime settimane si sono moltiplicati i casi di furti di bici
A confermare la necessità di prestare maggior attenzione alle proprie bici sono i recenti casi di cronaca che hanno visto protagonista la città veneta (e i suoi dintorni). Due settimane fa, a Treviso, è stato infatti fermato un ragazzino di soli 17 anni che nascondeva la bellezza di cinque biciclette rubate.
Ma ancora più eclatante è ciò che è avvenuto lo scorso mese di marzo a Fanzolo di Vedelago, piccolo centro di poco meno di 3 mila abitanti in provincia di Treviso. Qui, in poco tempo, si sono verificati una serie di furti di biciclette, che sono state tutte prelevate mediante scassinamento dei garage sotterranei di alcuni condomini. Infine è bene citare anche ciò che è successo lo scorso aprile a un uomo di 63 anni di Treviso. Questo, infatti, ha subito il furto di una bici di mille euro e, poche settimane dopo il fatto, ha scoperto con stupore che la bici che gli era stata trafugata si trovava in realtà in vendita. Alla fine il 63 enne ha riottenuto indietro la bici grazie all'intervento dei carabinieri, che hanno denunciato per ricettazione il rivenditore.