Polemiche sulla raccolta fondi lanciata per aiutare i genitori di Chiara Gualzetti, la 15enne uccisa da un amico 16enne. Il padre e la madre della studentessa - trovata senza vita lunedì 28 giugno in un bosco ai piedi dell'abbazia di Monteveglio, borgo fortificato facente parte del comune di Valsamoggia (Bologna) - avevano chiesto aiuto alla comunità per affrontare le inevitabili spese legali. Il sindaco della cittadina, Daniele Ruscigno, si era fatto promotore di un'iniziativa di crowdfunding, diventata, nelle scorse, ore, oggetto di pesanti critiche sulla pagina facebook dello stesso sindaco.

La raccolta fondi per Chiara

Vincenzo e Giusi, i genitori di Chiara, nei giorni scorsi hanno chiesto un supporto per affrontare le prime, necessarie, spese legali. Il sindaco di di Valsamoggia, Daniele Ruscigno, per aiutarli, ha promosso l'iniziativa sulla sua pagina Facebook, sottolineando di aver effettuato i necessari accertamenti sulla piattaforma utilizzata, Ginger, ed assicurando la massima trasparenza. In proposito, ha evidenziato l'assoluta correttezza della famiglia Gualzetti che, in più di un'occasione, ha ribadito la volontà di rendicontare ogni singolo centesimo raccolto ed ha evitato addirittura l'utilizzo del conto corrente ordinario.

In poche ore, la campagna di crowdfunding ha raggiunto i 10 mila euro, ma a quel punto sarebbero iniziate le critiche.

Alcuni utenti, infatti, hanno contestato sulla pagina Facebook del primo cittadino, le modalità e le finalità dei soldi raccolti.

'Sconcertante superficialità'

I genitori di Chiara ed il primo cittadino, nelle scorse ore, si sono trovati costretti ad intervenire sulla questione. "Non avrei mai pensato di dover scrivere questo post - ha commentato Daniele Ruscigno - tuttavia credo sia necessario, vista la sconcertante superficialità di quello che ho letto".

Il sindaco, ribadendo la sincerità dell'iniziativa. "Sull'uso dei fondi - ha poi continuato - mi sembrava tutto chiaro, evidentemente, però non lo è". Il sindaco del comune dell'Appennino bolognese ha poi sottolineato che, in casi Cronaca Nera come questo, necessariamente, devono essere svolte diverse perizie (mediche, informatiche...) e ci si deve avvalere della consulenza di legali incaricati che seguono un procedimento, di cui non si può stabilire la durata, in ogni sua fase.

Anche i genitori di Chiara si sono sentiti in dovere di rispondere alle pesanti accuse lanciate nei loro confronti. Papà Vincenzo e mamma Giusi, amareggiati, hanno definito alcuni commenti lasciati come squallide osservazioni, che peggiorano uno stato d'animo già pessimo.

Nella giornata di ieri, venerdì 2 luglio, si è svolta l'autopsia sul corpo di Chiara. Il medico legale ha accertato che ad uccidere la 15enne di Monteveglio sono state due coltellate. Tuttavia, i segni rilevati sul corpo hanno rivelato l'agghiacciante versione fornita dal suo assassino, un suo amico di 16 anni. La studentessa uccisa domenica 27 giugno, a poche centinaia di metri da casa, è stata colpita con più fendenti al collo ed al petto ed è stata ripetutamente a calci.