È di Laura Ziliani il corpo saponificato trovato domenica 8 agosto a Temù, in Val Camonica, sulle rive del fiume Oglio, nello stesso paese da cui la donna di 55 anni è scomparsa l'8 maggio, esattamente tre mesi fa? Gli inquirenti ritengono di sì, anche per via di alcune coincidenze, ma si attendono conferme definitive dall'esame del Dna.
L'ex vigilessa di Temù, vedova e mamma di tre figlie, sarebbe stata uccisa: il delitto sarebbe maturato in ambito familiare per motivi economici. Già da tempo, la Procura di Brescia che indaga sul caso ha definitivamente abbandonato la pista dell’incidente in montagna per seguire quella dell'omicidio.
Esame del Dna e autopsia
La scoperta di un corpo è stata fatta domenica scorsa da un bambino che passeggiava con il papà e il cane sulle rive dell'Oglio. Padre e figlio sono stati attirati sul luogo del ritrovamento dal cattivo odore. Si ipotizza che l'esondazione del fiume nei giorni precedenti, abbia consentito il ritrovamento del corpo che sarebbe rimasto molto tempo sepolto sotto il limo.
Il corpo riverso a terra a pancia in giù, privo di scarpe, senza escoriazioni e con la testa rasata, non sarebbe stato trascinato dal fiume, ma nascosto da qualcuno. Ad eccezioni di brandelli che farebbero pensare a un pigiama o a una vestaglia, non a indumenti da trekking, si presentava senza indumenti. Le due figlie, la maggiore di 27 anni e la più piccola di 19 anni, che l'8 maggio a metà mattina ne avevano denunciato la scomparsa, avevano sostenuto che quel giorno la mamma sarebbe uscita alle 7 dalla casa a Temù, in via Ballardini, in cui abita la maggiore, per andare a fare una passeggiata lungo un sentiero.
La donna amava la montagna ed era un'escursionista esperta. Se il corpo fosse il suo, sarebbe avvalorata una delle ipotesi degli inquirenti secondo la quale Laura Ziliani potrebbe non essere affatto andata a camminare quella mattina visto che le telecamere di sorveglianza non l'hanno ripresa.
A Temù, Laura Ziliani era conosciutissima e apprezzata.
Nel paese del bresciano si era fidanzata, sposata, aveva avuto le figlie, aveva lavorato come agente di polizia locale, era stata catechista. Dopo la morte del marito, Enrico Zani, travolto da una valanga nel 2012 mentre sciava, era andata a vivere a Brescia, lavorava in comune a Roncadelle e viveva nella frazione di Urago Mella con il nuovo compagno e la figlia mediana che ha problemi di autismo, unica tra le figlie non indagata, e nei week end tornava in Val Camonica.
La prima e la terza figlia, Silvia e Paola Zani, sono indagate con il fidanzato della maggiore per omicidio volontario e occultamento del corpo della madre. Domani, giovedì 12 agosto, all'Istituto di Medicina legale degli Spedali Civili di Brescia saranno eseguiti Dna e autopsia per dare un'identità al corpo trovato e accertare le cause della morte.
Il movente sarebbe rintracciabile in dissidi familiari
Laura Ziliani sarebbe stata uccisa per motivi economici. Ci sarebbero stati contrasti legati alla trasformazione del villino familiare dove abita una delle figlie in un bed and breakfast, per la cui realizzazione sarebbe stato depositato un progetto in comune. Sul possibile movente indagano i carabinieri del Nucleo investigativo di Brescia, coordinati dalla pm Caty Bressanelli.
L'immobile è stato posto sotto sequestro: l'ultima perlustrazione del 27 luglio non ha dato riscontri.
Ha insospettato gli inquirenti il racconto delle figlie messo a verbale perché pieno di incongruenze. Una delle due avrebbe detto che la madre il giorno della scomparsa avrebbe utilizzato il telefono alle 7 del mattino. Ma lo smartphone risultava spento dalla sera prima, ed stato trovato nascosto in cantina. Nessuno, poi, ha saputo spiegare che fine abbia fatto l’orologio con gps da cui Laura Ziliani non si separava mai. Una scarpa da montagna Salomon, con un piccolo foro, riconosciuta da una delle figlie indagate, è stata ritrovata il 23 maggio su un ponticello che scavalca il torrente Fiumeclo, emissario dell’Oglio, a circa 500 metri dal luogo del ritrovamento del corpo.
Laura Ziliani, famiglia divisa
La famiglia appare divisa. Da una parte, la mamma di Laura Ziliani, nonna delle indagate che con gli altri due figli si è affidata a un legale che nominerà un consulente in vista della prova di comparazione del Dna con il corpo ritrovato domenica.
Dall'altra, le due figlie di Laura Ziliani e il fidanzato della maggiore, rappresentati da avvocati diversi. Ai tre indagati, la Procura di Brescia ha notificato la citazione per partecipare all'esame del Dna e all'autopsia, esami irripetibili.