La realtà supera ogni possibile crudele fantasia. In Europa, tra gli anni '70 e '80 del secolo scorso, migliaia di donne di etnia rom hanno subito le conseguenze di un vasto programma di sterilizzazione messo in atto nell'allora Cecoslovacchia. Erano questi gli anni della dittatura comunista che in Cecoslovacchia e in altri stati dell'Est Europa ebbe a volte una forte componente razzista. Fino al 1989 dunque, anno della caduta del regime, gli assistenti sociali hanno provato, attraverso incentivi di vario tipo, a persuadere le donne rom a sottoporsi alla sterilizzazione.
Spesso veniva loro detto che questa pratica avrebbe salvato la loro vita. Altre pratiche venivano messe in atto dopo un parto, senza consenso alcuno. Secondo Amnesty International, dagli anni '80 ad oggi, sarebbero circa 90mila le donne rom sterilizzate nell'ex Cecoslovacchia: è una delle più grandi violazioni dei diritti umani subite dai rom in Europa, seconda solo alla persecuzione messa in atto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il vento del cambiamento
Nonostante la caduta del regime comunista, però, molte donne sono state forzate a questa pratica anche in anni successivi al 1989 e qualche caso è stato documentato a livello individuale nel passato più recente (fino al 2007). Il presidente Milos Zeman ha ammesso le colpe della Repubblica Ceca sia nel programma di eugenetica condotto fino al 1993 (anno in cui Praga si separò dalla Slovacchia) che negli anni successivi.
Il presidente è inoltre in procinto di firmare una legge approvata dal Senato il 22 luglio, secondo la quale le migliaia di donne rom sterilizzate forzatamente tra il 1996 e il 2012 riceveranno un risarcimento di 300.000 corone (12.000 euro circa). Il disegno di legge è stato proposto da Helena Valkova, membro della Camera dei Rappresentanti.
Elena Gorolovà: 'Bisogna affrontare queste forme di violazione dei diritti umani'
In questo contesto si inserisce la battaglia portata avanti da Elena Gorolovà, di etnia rom, sterilizzata senza consenso quando aveva soli 21 anni. Quando la donna partorì il suo secondo figlio le fu infatti imposta dai dottori la sterilizzazione "per salvare la sua vita".
Passarono anni prima che potesse comprendere a fondo la pratica a cui era stata sottoposta, fino a quando nel 2004 incontrò altre donne che avevano subito lo stesso crudele trattamento. Elena ha così raccolto le loro testimonianze, conducendo una vera e propria battaglia per gettare luce sul genocidio compiuto dal comunismo sovietico nel secolo scorso.
Il programma di eugenetica messo in atto negli anni '70 dall'ex Cecoslovacchia non fu nient'altro che la prova tangibile di una narrativa sociale impostata sulla discriminazione delle persone rom, che fece delle donne le sue sfortunate protagoniste. È importante dunque l'attuale presa di posizione del presidente ceco Zeman, forte segnale di un vento di cambiamento che possa riuscire a spazzare via ogni forma di razzismo per far posto a una maggiore consapevolezza sui diritti umani.