La procura di Torino ha ordinato il sequestro della chat No Vax e No Green Pass i cui utenti rendevano noti dati personali di alcuni virologi, come indirizzi di casa e numeri di telefono. Il sequestro, tuttavia, avverrà con ritardo per problemi di tipo burocratico. La chat in questione è nata su Telegram, social con sede legale a Dubai.

Secondo quanto reso noto dalla Stampa, i magistrati italiani hanno informato via mail della disposizione all'amministrazione di Telegram, che al momento però non avrebbe dato alcuna risposta ufficiale. Da precisare come gli utenti della chat usassero i precitati dati dei virologi per pedinare e minacciare questi ultimi.

Fin dallo scoppio della pandemia da Covid-19 molti infettivologi hanno dato consigli e informazioni sul virus e sulla malattia, nel corso di conferenze stampa e interventi in trasmissioni televisive. Gli stessi, fin dall'inizio, si sono detti favorevoli alla vaccinazione.

Il sequestro della chat denominata "Basta dittatura" è stato disposto dalla procura di Torino con opportuno decreto. Vista la (per ora) mancata risposta da parte degli uffici Telegram di Dubai, i canali social incriminati, con all'attivo 40mila iscritti, resteranno al momento aperti, a dispetto della richiesta di oscuramento da parte dell'accusa.

Sequestro chat No Vax: la procura di Torino va avanti

La procura di Torino, nonostante il mancato feedback da parte della sede legale Telegram di Dubai, è pronta ad andare avanti.

A tal proposito, si parla di una rogatoria internazionale nei prossimi giorni affinché la chat venga bloccata. Il provvedimento, che vede la firma di Valentina Sellaroli, è da collegare all'inchiesta avviata recentemente in seguito al verificarsi di aggressioni verbali e fisiche ad alcuni virologi che si sono interessati della Covid-19.

I responsabili delle aggressioni conoscevano gli indirizzi di casa dei suddetti esperti, proprio grazie alla chat Telegram incriminata. Al momento le ipotesi da parte degli inqurienti sono i reati di violazione della privacy e istigazione a delinquere.

L'analisi delle chat prosegue

Nel frattempo, l'analisi delle chat da parte degli investigatori sta andando avanti.

Si stanno ricercando indizi che possano aiutare nel prosieguo delle indagini, identificando i responsabili dei reati. All'interno della chat Telegram di cui stiamo parlando erano stati resi noti anche i numeri di telefono di Palazzo Chigi, come quello del programma di governo, oppure il numero relativo all'ufficio per la Comunicazione.

Nella chat sono stati inseriti, a disposizione degli interessati, i numeri di politici e virologi che in seguito hanno denunciato appostamenti e minacce nei loro confronti.