Ancora una volta sono stati restituiti alla collettività dei reperti archeologici per farci comprendere come si viveva duemila e oltre anni fa. L'avvenimento in questione si è verificato a Formia, nella mattinata del 7 settembre, quando sono stati tirate fuori dallo specchio d'acqua marina antistante il porticciolo romano di Caposele nella zona di Vindicio della città di Formia due antiche testimonianze della tarda epoca repubblicana

Si tratta di due bitte d'ormeggio del primo secolo avanti Cristo

Il ritrovamento archeologico della cittadina del Golfo di Gaeta ha fatto scoprire un nuovo tassello della vita dei romani di circa 21 secoli or sono.

Si tratta di due bitte d'ormeggio, del peso complessivo di circa mille chilogrammi, che sono state scoperte a seguito del ripristino della scogliera antistante il porticciolo turistico di Caposele, danneggiata durante una violenta mareggiata del mese di dicembre del 2020. Durante i lavori sono state rinvenuti questi due grossi massi di marmo lavorato per l'uso marinaro, preceduti sempre da un altro ritrovamento di un altro antico manufatto, sempre nella medesima zona. Sin dal primo istante gli esperti hanno convenuto che questi due reperti sono da attribuirsi come parte integrante della struttura della “Villa Marittima” presente in zona dove, prospicienti al molo antico sono presenti pressoché intatti a duemila anni di distanza, i magazzini della villa stessa dove venivano immagazzinati i generi alimentari provenienti della imbarcazioni che qui attraccavano.

Il recupero è stato effettuato dalla Capitaneria di Porto di Gaeta

Una volta rinvenuti, nel 2021 sono iniziate tutte le procedure di autorizzazione per definire l'effettivo recupero e il successivo posizionamento dei reperti. Ed una volta completato l'iter burocratico, la Sovrintendenza archeologica, belle arti e paesaggio delle provincia di Latina e Frosinone, attraverso le indicazioni impartite dalla responsabile Chiara Delpino, ha dato il placet definitivo al recupero delle bitte.

I lavori sono cominciati introno alle 8,45, con la collaborazione della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Gaeta, che ha interdetto la navigazione dell'area interessata, e con la ditta Sacen che ha fattivamente collaborato all'attività di recupero, dove è stato impegnato in prima persona il sommozzatore Salvatore Gonzales, il subacqueo che per primo ha individuato durante i lavori di ripristino della scogliera questi reperti.

Alle operazioni hanno presenziato sia il Commissario Prefettizio del Comune di Formia Silvana Tizzano, sia il comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta Capitano di Fregata Federico Giorgi, coadiuvato dal comandante dell'Ufficio Locale Marittimo della Guardia Costiera di Formia Michele Danza. Sia la Tizzano che il comandante Giorgi hanno espresso la massima soddisfazione per il recupero dei reperti che sono stati depositati nella zona dell'area archeologica di Caposele.