Una dipendente dell'ufficio anagrafe del comune di Macerata è stata denunciata nei giorni scorsi con l'accusa di aver chiesto cinque euro in più per ogni carta d'identità elettronica emessa.
In cinque anni avrebbe messo da parte un tesoretto di oltre 50mila euro.
Carta d'identità, l'indagine inizia a aprile
La dipendente dell'ufficio anagrafe del comune di Macerata avrebbe attuato questa condotta per circa cinque anni. Poi, a fine aprile, la segnalazione via Facebook di una cittadina arrabbiata per aver speso oltre 50 euro per il rinnovo di due carte d'identità, aveva dato il via a un'indagine che ha permesso di mettere la parola fine a una presunta truffa ai danni dei cittadini.
La dipendente, una donna di 59 anni assunta con contratto a tempo indeterminato nel 2007, infatti, dal giugno del 2016 avrebbe messo in piedi una sorta di contabilità parallela per cui i cittadini pagavano 27,37 euro per il rinnovo del proprio documento, anziché i 22,21 euro realmente previsti: a quanto pare quelle 5,16 euro in più finivano nel portamonete della donna. Lo stesso metodo, la dipendente, l'avrebbe usato anche nei confronti di quattro agenti della polizia locale 'infiltrati' per chiedere il rinnovo dei documenti.
Dal 2016 avrebbe intascato circa 50mila euro
Una truffa studiata nei minimi particolari, perchè per non lasciare tracce la dipendente - secondo gli investigatori - chiedeva pagamenti in contanti, fingendo che il Pos fosse momentaneamente rotto o inutilizzabile.
Ma la donna, grazie a un'indagine interna della polizia locale, è stata scoperta e denunciata per truffa aggravata e continuata. Disposto anche il sequestro preventivo di circa 45mila euro, anche se, secondo quarto accertato dalle indagini, dal 2016 a oggi il provento delle truffe si aggirerebbe attorno alle 50 mila euro.
La meticolosità della donna ha sorpreso anche gli agenti e il comandante Danilo Doria che ha guidato le indagini, in accordo con il sostituto procuratore Enrico Riccioni, perché tutto veniva segnato su agendine e calendari nascosti all'interno dell'ufficio comunale, dove venerdì mattina è scattata la perquisizione e il sequestro di tutto il materiale utilizzato.
All'interno del suo pc, infatti, è stato trovato un foglio Excel in cui venivano rendicontati tutti gli acquisti fatti nei vari anni, per lo più attraverso siti di e-commerce, grazie all'incasso ricevuto dal rinnovo della carta d'identità. Al momento della perquisizione, la donna è rimasta in silenzio, preferendo attendere la presenza del suo avvocato.
In attesa dei provvedimenti
Ma ora la dipendente, che da domani lunedì 13 settembre, sarà in ferie in attesa di eventuali provvedimenti del comune, nega tutto.
Il suo avvocato ha dichiarato che "la mia assistita nega tutto respingendo le accuse, essendo certa di aver sempre operato nel pieno rispetto delle regole e provvederà a dar prova della sua innocenza nel corso del processo".
Il Comune di Macerata ha comunque fatto sapere di volersi costituire parte civile.