Il 2021 è stato un anno eccezionale per le pesche nettarine. Secondo quanto emerso nei giorni scorsi dal consuntivo sull’export italiano di ortofrutta elaborato da Fruitimprese sui dati Istat, l'anno da poco conclusosi ha visto per questo particolare frutto una buona ripresa sui mercati esteri sia in quantità - oltre 97 mila tonnellate, pari a un +25,8% - che in termini di valore, con 137,4 milioni di euro, pari a un +26,5%. Inoltre le pesche nettarine risultano il quarto prodotto più esportato dall’Italia dopo le mele, l’uva e i kiwi.

Cresce del 25,8% dell'export delle pesche nettarine dall'Italia

Nel 2021 le pesche nettarine italiane sono state esportate per oltre 97mila tonnellate per un controvalore di 137,4 milioni di euro, la crescita è pari al 25,8% riguardo ai quantitativi e al 26,5% riguardo al valore commerciale.

Il buon andamento di pesche nettarine, abbinato a prezzi soddisfacenti, suggella un anno record per l'export del settore ortofrutta, che ha migliorato il trend già positivo del 2020. L’ortofrutta italiana si sta dimostrando ‘campionessa di export’ e per fine anno potrebbe fare registrare un saldo commerciale record di 1 miliardo di euro.

Intanto si sta concludendo la campagna delle produzioni invernali, con le pere che hanno già esaurito le scorte al termine di una stagione terribile per mancanza di prodotto (-70/80%).

Pesche nettarine, le regioni dove si producono maggiormente

I principali mercati di esportazione delle pesche italiane (secondo i dati del 2019) sono stati quelli dell'Europa Centrale, seguiti dai Paesi dell'Europa orientale, dal Regno Unito e dalla Svezia.

Le regioni dove si concentra maggiormente la produzione italiana, sempre secondo tali dati, sono Campania (oltre 400mila tonnellate), Emilia-Romagna (oltre 300mila t.), Piemonte (134mila t.), Sicilia (quasi 123mila t.) e Puglia (85mila t.).

Le richieste di Fruitimprese al governo

"Il buon andamento del 2021 può essere di auspicio per una buona campagna estiva 2022, grazie anche al fatto che i tanti abbattimenti di frutteti alzeranno certamente il livello qualitativo del prodotto, assecondando le richieste del mercato e dei consumatori", queste sono le parole del presidente di Fruitimprese Emilia-Romagna Giancarlo Minguzzi, commentando i dati.

Contestualmente Minguzzi chiede al governo il taglio immediato delle accise sui carburanti per le attività di trasporto e logistica, strategiche per il settore e agevolazioni sul costo dell'energia per le imprese che nei magazzini e nelle celle frigorifere registrano alto consumi per la lavorazione e la conversazione dei prodotti.

Infine, secondo Minguzzi "le produzioni di pesche/nettarine non dovrebbero mancare, in quantità e qualità, però le tensioni internazionali e la guerra in Ucraina sta spaventando i mercati esteri che forse non risponderanno come nel 2021, per cui grazie anche alla qualità delle produzioni confidiamo molto sui consumi nazionali".