Papa Francesco nella mattinata del 13 ottobre ha ricevuto in udienza il cardinale Marcello Semeraro, il responsabile del dicastero della Congregazione delle Cause dei Santi e ha deciso di promulgare il decreto relativo alla beatificazione di Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani.

Il 'miracolo' che ha favorito la promulgazione del decreto papale

Nel sito internet del dicastero vaticano viene spiegato come il "miracolo" che ha permesso tutto questo sarebbe avvenuto nel mese di luglio del 2011. Si tratta della guarigione di una bambina undicenne, residente nella città di Buenos Aires, che ha sofferto di “grave encelopatia infiammatoria acuta, stato di male epilettico refrattario maligno, shock settico”.

La bambina, che oggi è una giovane donna di 21 anni, a quel tempo, a seguito dell'aggravarsi della malattia, era stata in fin di vita e i medici erano scettici di poterla salvare. Il parroco della parrocchia, padre José, nonché cappellano dell'ospedale, una volta conosciuto lo stato di salute dell'undicenne, ha preso la decisione di pregare e far pregare invocando l'intercessione di Giovanni Paolo I per chiederne la sua guarigione.

Il 22 luglio del 2011 la ragazzina era in fin di vita, ma già il giorno dopo, il 23 luglio, gli stessi sanitari notarono un rapido e decisivo miglioramento del suo stato clinico. Dopo gli opportuni accertamenti, la ragazza risultò guarita, con i medici che seppero trovare una spiegazione dal punto di vista scientifico.

Questa guarigione ha dato il via all'iter del processo canonico, che ha visto nel postulatore della causa il cardinale Beniamino Sala il più convinto sostenitore: processo che è durato 10 anni e che si è concluso il 13 ottobre del 2021 con la firma sul decreto da parte di Papa Francesco.

La vita di papa Albino Luciani

Albino Luciani nacque il 17 ottobre del 1912 a Forno di Canale (l'attuale Canale d'Agordo).

Suo padre era un operaio in Svizzera di fede politica socialista, mentre la madre era una casalinga e piena di fede. Proprio il padre, dandogli il consenso per l'entrata in seminario, gli scrisse un biglietto, con la seguente frase: “Spero che quando tu sarai prete, starai dalla parte dei poveri, perché Cristo era dalla loro parte”.

Una frase che, per Luciani, è stata sempre al centro della sua vita pastorale.

Ordinato sacerdote nel 1935, dopo diversi incarichi, Luciani venne nominato da Giovanni XXIII vescovo di Vittorio Veneto nel 1958. Ha partecipato al Concilio Vaticano II come presule e si è sempre interessato di problematiche sociali, in particolare si è spesso espresso per una profonda apertura della Chiesa per quanto riguarda i metodi anticoncezionali, posizione che lui stesso ha rivisto quando venne pubblicata l'enciclica di Paolo VI Humanae vitae nel 1968. Papa Montini, che ebbe modo di conoscerlo a fondo, lo ha poi nominato nel 1969 patriarca di Venezia creato poi cardinale nel 1973. Dopo la scomparsa di Paolo V nel 1978, nel conclave dell'agosto dello stesso anno, Luciani è stato eletto pontefice con il nome di Giovanni Paolo I, riassumendo così le figure degli ultimi due pontefici.

Nei suoi 33 giorni sul trono pontificio, Luciani ha preso delle iniziative coraggiose che poi i suoi successori hanno continuato a seguire, come l'abolizione del “plurale maiestatis” e l'uso della sedia gestatoria. Le udienze del mercoledì sono diventate, con lui, degli incontri di catechesi con i fedeli, dove ha mostrato il suo modo di essere un “papa” semplice tra le persone. Si spense il 28 settembre del 1978.