Sara Cunial, deputata nota per la vicinanza a diverse teorie complottiste, il 19 gennaio 2021, è stata in visita al carcere di Fuorni, in provincia di Salerno, e ha partecipato ad un singolare interrogatorio di un detenuto, Arturo D’Elia, coinvolto nel caso di hackeraggio della Leonardo SpA. Cunial non era sola ma accompagnata da un avvocato bresciano e da due “cittadini presumibilmente americani", come riferito dal rappresentante legale di D'Elia, Nicola Naponiello a diverse testate nazionali. Il succo dell'interrogatorio però non era sul caso Leonardo bensì sulla teoria cospirazionista "Italygate".

Il consulente della Leonardo SpA è accusato dai complottisti di aver boicottato le elezioni americane del 2020

In seguito alle elezioni statunitensi del 2020 sono sorte numerose teorie del complotto, una di queste riguarda da vicino anche l'Italia ed è quella dell’Italygate - che circola negli ambienti vicini alla teoria QAnon e propria del cospirazionismo americano - la quale affermerebbe che la vittoria dell’attuale presidente americano Joe Biden sarebbe frutto di brogli elettorali cosa ampiamente smentita. Secondo la teoria Italygate, sostenuta anche da Trump, dietro al boicottaggio di queste elezioni ci sarebbe il consulente della Leonardo SpA Arturo D’Elia, arrestato lo scorso dicembre 2020 con l'accuse di pirateria informatica.

Come sottolineato dal libro "Betrayal: The Final Act of the Trump Show" del giornalista americano di ABC news Jonathan Karl, alcuni vertici del governo statunitense dell'epoca erano a conoscenza dell'infondatezza stessa della teoria.

L’interrogatorio nel carcere di Fuorni

Nel gennaio del 2021 il detenuto ha ricevuto una particolare visita dalla deputata Sara Cunial e i due "presunti cittadini americani".

Il singolare interrogatorio, anche se di breve durata, mirava a ricercare la colpevolezza di Arturo D’Elia per quanto riguarda presunti brogli elettorali del 2020 e per far ciò, sono state poste al detenuto diverse domande. Partendo dalle responsabilità accertate, si è discusso del traffico di dati top secret scaricati dall’hacker, circa 10 Gb, per i quali è accusato di spionaggio.

In risposta ai tanti quesiti che sono gli sono stati propinati, il detenuto ha affermato di aver voluto creare un malware, grazie al quale è riuscito a scaricare i dati, solamente per dimostrare quanto fosse competente nell’ambito informatico. Successivamente ci sarebbe stato un altro argomento di discussione tra i “cittadini americani” ed il detenuto ovvero le elezioni statunitensi del 2020. Come spiegato più volte dal'avvocato di D'Elia il suo assistito rimase colpito dalla visita a sorpresa della deputata e dalle domande dei due "stranieri che lui percepì come americani", al punto da spaventarsi e chiedere l'intervento della polizia penitenziaria.

Sara Cunial, ex 5 stelle e deputata No Vax

Sara Cunial è una deputata No Vax cacciata dal M5S per le posizioni antiscientifiche prese riguardanti i vaccini, in particolare è stata espulsa per aver pubblicato su Facebook un post nel quale definiva le vaccinazioni come un “genocidio gratuito”. In un'altra occasione aveva insultato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In un altro caso introdusse a Montecitorio un associazione che stabiliva un collegamento tra i vaccini e la disabilità. Ha anche paragonato le vittime della Shoah ai No Vax. Ha insultato finanzieri che le chiedevano di rispettare le misure per prevenire il contagio, ha provato a baciare un inviato di Piazza Pulita dicendo: "Non sai che ti stai ammalando tu mentre usi la mascherina, tesoro".

L'ultimo capitolo è stato l'invito di due "presunti cittadini americani" a interrogare un detenuto per rispondere a delle accuse che affondano le radici nella pancia complottista e cospirazionista degli Usa.