La lettera di ringraziamento di Jack Cawelti, il turista americano travolto da una valanga lo scorso 5 dicembre, è arrivata nelle scorse ore allo Sci club di Bormio in Valtellina. L'uomo, 42 anni, ha scritto per mettersi in contatto con i quattro ragazzini che gli hanno salvato la vita, soccorrendolo immediatamente.
Nel suo messaggio l'escursionista ricorda i momenti tragici vissuti subito dopo la valanga, quando si trovava sotto la neve senza riuscire a muovere nessuna parte del corpo. In quegli interminabili istanti si era reso conto che sarebbe sopravvissuto solamente se qualcuno fosse intervenuto, per questo motivo aveva cercato di fare rumore.
Per sua fortuna, gli adolescenti che l'hanno messo in salvo si trovavano a pochi metri di distanza da lui.
Il turista americano stava sciando fuori pista quando è stato travolto dalla valanga
Il turista 42enne stava sciando a Bormio, in provincia di Sondrio, a poche ore dalla riapertura degli impianti di risalita dopo un lungo periodo di inattività - durato quasi due anni - a causa delle restrizioni per la pandemia di Covid-19. La notte precedente era caduta molta neve, creando degli accumuli sulle creste: l'alta temperatura (oltre le medie stagionali) aveva reso pericoloso l'avventurarsi fuori pista, proprio come aveva fatto l'americano.
A un certo punto, una slavina si è staccata a tremila metri di quota, nella zona sopra la seggiovia Cimino: la valanga ha preso in pieno l'escursionista che si trovava in un'area chiusa al pubblico, trascinandolo per diversi metri e sommergendolo completamente.
Lo sciatore, sprovvisto dell'attrezzatura di sicurezza, non avrebbe avuto scampo se non ci fossero stati i ragazzi dello Sci club del posto, impegnati a pochi metri di distanza nel primo allenamento stagionale.
Il racconto di uno dei ragazzi intervenuti subito dopo la valanga
Uno dei quattro ragazzi soccorritori ha raccontato al Corriere della Sera quanto accaduto in quei momenti.
Il 15enne ha spiegato come, poco prima di mezzogiorno, stesse scendendo lungo una pista che costeggia la zona vietata insieme agli amici, quando il gruppo ha notato l'americano mentre veniva raggiunto e investito dalla valanga.
Gli adolescenti non si sono persi d'animo e sono intervenuti, mettendo in pratica tutto ciò che avevano imparato in un corso di primo intervento in montagna, frequentato con gli altri membri dello Sci club di Bormio.
Il 42enne era completamente sommerso dalla neve, dalla quale usciva solamente uno sci; si sentivano i suoi gemiti.
I quattro ragazzini si sono subito inginocchiati e hanno iniziato a scavare con le mani, fino a liberarlo. L'uomo aveva la bocca piena di neve. Solo in un secondo momento sono arrivati gli altri soccorritori, una motoslitta della polizia e un elicottero dell'Areu, l’agenzia regionale lombarda che gestisce la rete di emergenza. Il turista è stato quindi accompagnato in ospedale, dove i medici non hanno riscontrato nessuna ferita grave.
La lettera del turista per cercare di trovare i quattro giovani intervenuti subito dopo la valanga
L'americano, una volta rimessosi in sesto, ha deciso di ringraziare i suoi giovani soccorritori con una lettera.
Dopo aver appreso che i ragazzi erano atleti dello Sci club Bormio, il 42enne ha indirizzato la missiva al presidente Giacomo Baumgarten, spiegando di non aver potuto dire nulla ai quattro in quei concitati momenti perché ancora sotto shock.
"Mia moglie è in attesa del nostro primo bambino, non so immaginare come sarebbe stata la loro esistenza se non mi aveste salvato - ha scritto l'escursionista - vi ringrazio per avermi dato una seconda possibilità". Queste parole hanno commosso i ragazzi, che presto probabilmente organizzeranno un incontro con l'uomo al quale hanno salvato la vita.