Il giorno dopo l'arresto di Massimo Ferrero per bancarotta fraudolenta aggravata e reati societari, fanno scalpore le dichiarazioni della figlia Vanessa: intercettata, accusa suo padre di essere "fuori di testa". Su disposizione del gip, il 70enne produttore televisivo, ormai ex patron della Sampdoria, resta nel carcere milanese di San Vittore, mentre la primogenita, anche lei arrestata, è ai domiciliari.

Ferrero, la figlia: 'Io non ho manco i soldi per la spesa'

Massimo Ferrero, noto al grande pubblico anche per frequenti e istrioniche apparizioni televisive, è stato arrestato dalla Guardia di Finanza che il 6 dicembre, all'alba, ha eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal gip di Paola, Cosenza.

Il provvedimento arriva al termine dell'inchiesta della Procura della cittadina calabrese. Per gli stessi reati, sono stati arrestati la figlia Vanessa, il nipote Giorgio, e altre tre persone. Al momento degli arresti, Ferrero si trovava in un albergo a Milano per questioni legate alla sua attività.

Dalle intercettazioni contenute nell'ordinanza di custodia cautelare, emerge il difficile rapporto tra la figlia e il 70enne. "Invece di dire 'amore scusa che ti ho messo in questa situazione di m***a, a pagà la galera, quando i problemi sono miei non tuoi, perdonami figlia diletta', così dovrebbe comportarsi. Io non c'ho manco i soldi per la spesa", protesta la donna. E in un altro passaggio dice: "Se lui c’ha l’Alzheimer o un principio di schizofrenia e nella mente si è convinto che tutti i problemi che c’ha è colpa mia, è un problema suo non mio.

Io non ho fatto una cosa delle 16 denunce penali che ho! Non ci sta con la testa, sta fuori di testa. Io mi voglio levare da questo ginepraio". Da altre intercettazioni telefoniche della famiglia Ferrero, i finanzieri avrebbero fatto emergere bilanci falsi e difficoltà economiche.

Intercettati anche gli stretti collaboratori del produttore cinematografico, farebbero affiorare una gestione di conti e società scriteriata e votata all'eccesso.

Definiscono Ferrero "un eccezionale commerciale", ma anche il peggiore nemico di se stesso. Un soggetto avido che avrebbe voluto sempre di più e che avrebbe cercato di appropriarsi del capitale della sua squadra di calcio per coprire gli ingenti debiti accumulati nelle altre società da lui dirette e fallite. E a proposito di un investimento immobiliare che sarebbe stato voluto dalla figlia, un socio gli avrebbe detto: "Massimo, mi fai quasi ridere!

Hai duecento milioni di debiti, non sai come ne uscirai”.

Ferrero, l'avvocato: 'Trattato peggio di Totò Riina'

"Lo hanno trattato peggio di Totò Riina", è stato il durissimo commento del suo avvocato Pina Tenga. Nelle ore successive alla notizia dell'arresto, è arrivata la comunicazione ufficiale della Sampdoria: Ferrero si è dimesso dalla presidenza della Sampdoria. Il club che non è toccato dall'indagine, ha annunciato che è stata annullata la festa di Natale nel rispetto della situazione che stanno vivendo lui e famiglia.

Il gip ha deciso che Ferrero debba restare in carcere per "un concreto e gravissimo pericolo di commissione di delitti analoghi a quelli per cui si procede". Finora i finanzieri avrebbero fotografato finti crack per non saldare debiti, evitare di pagare tasse e contributi, usare a fini privati fondi appartenenti a gruppi dichiarati falliti.

"Le condotte di reato consistono anche nella sistematica alterazione dei risultati patrimoniali, successivamente traslati nei bilanci societari, e nel simulato furto di tutta la contabilità delle società fallite", sottolinea l'ordinanza. Nell'inchiesta sono indagati altri sei manager che operavano nelle società cinematografiche e anche l'ex moglie Laura Sini.

Ferrero, 'Viperetta' tra successi e guai giudiziari

Romano di Testaccio e romanista, soprannominato 'er Viperetta' secondo una diceria consolidata da Monica Vitti, Ferrero ha sempre sognato di acquistare la Roma. Non è accaduto, ma nel 2014 è diventato proprietario della Sampdoria che gli è stata ceduta dalla famiglia Garrone.

L'ex portatore di cestini a Cinecittà, poi comparsa con Giuliano Gemma, l'uomo che si è fatto da sé, è un personaggio controverso, reso popolare da macchiette comiche sul romano verace.

Più volte ha avuto guai giudiziari. Nello stesso giorno in cui ha acquistato la Samp, il 12 giugno 2014, è stato condannato in via definitiva con rito del patteggiamento a un anno e 10 mesi per bancarotta fraudolenta, oltre a pagare i debiti dovuti al fallimento della compagnia aerea Livingston Energy Flight. Nelle ultime settimane, il patron blucerchiato aveva annunciato di voler vendere la società ligure. Oggi, molti striscione comparsi a Genova, recitano 'Vattene': i tifosi, per niente dispiaciuti, sognano Gianluca Vialli presidente.