Nonostante la pandemia da Covid-19 imperversi in tutto il mondo da quasi due anni, causando più di cinque milioni e mezzo di morti, c'è chi ancora ha dubbi sull'esistenza del coronavirus. Tra questi vi è il ciclista Andrew Talansky, ex corridore statunitense che, in carriera, ha vinto nel 2014 un Giro del Delfinato e nel 2016 si è classificato quinto nella classifica generale della Vuelta di Spagna.
Il ciclista, su Twitter, si è reso protagonista di dichiarazioni complottiste, affermando che la pandemia non esista.
"Sono uscito dai social e mi sono allontanato dai tg"
Il corridore, sul proprio profilo social, ha dichiarato "per curiosità" di essersi allontanato dai social e di non aver visto i telegiornali "per un paio di giorni". Ciò, ha scritto Talansky: "È stata la conferma di ciò che pensavo da un po’: la pandemia non esiste".
Il ciclista ha poi continuato, affermando come il mondo del Ciclismo "dimentica spesso di essere una piccola bolla", definita poi come "molto liberal". Dentro tale bolla si ha la tendenza a "rinforzare a vicenda le proprie idee", che sono per il ciclista "completamente fuori dal mondo".
Secondo Talansky, poi, quando qualcuno dentro il ciclismo ha delle idee che ha definito "diverse", allora "viene ri-educato". Per questo, l'ex corridore ha concluso il proprio discorso affermando che ci si accorge di quanto tale bolla sia "piccola" solo quando si riesce a uscirne.
Thomas De Gendt al vetriolo: "Ha ragione: sono stato un paio di giorni lontano dai social e non ho sentito parlare di Pogacar"
Le dichiarazioni complottiste di Talansky hanno creato una grande polemica su social media. In particolare, all'ex ciclista Usa ha voluto rispondere Thomas De Gendt, ciclista belga che con ironia ha attaccato la tesi di Andrew Talansky. De Gendt ha usato l'ironia tracciando un parallelismo tra le teorie di Talansky e il suo rapporto con Pogacar, scrivendo: "Ha ragione.
Sono stato per un paio di giorni lontano dai social e non ho sentito parlare di Pogacar. Se non è reale, non può farmi male".
Il Covid ha messo a rischio l'organizzazione di tutti gli eventi sportivi, compresa la prossima stagione ciclistica. In particolare, la Francia ha vietato ai corridori che non hanno ricevuto la vaccinazione (circa il 21% di quelli del World Tour maschile) di prendere parte alle gare professionistiche. Problema, questo, non da poco, specie se si pensa che il paese transalpino organizza alcune delle corse più importanti come il Tour de France e la Parigi-Roubaix.
I numeri del Coronavirus oggi
Dall’11 marzo 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di “pandemia”. I decessi in tutto il mondo sono ad oggi stimati in circa 5,6 milioni, i casi registrati 351 milioni. Trovi tutte le informazioni sul Covid-19 sul canale Coronavirus di Blasting News.