Gianni Rivera, tra i più grandi calciatori italiani di sempre, è finito nelle scorse ore nel mirino di alcuni ladri. In particolare, i malviventi si sono intrufolati in un locale di proprietà dell'ex calciatore, posto in pieno centro a Roma, a pochi passi dalla centrale Piazza Navona.

Un vero e proprio 'colpo grosso' quello che avevano progettato i ladri, che sono scappati (tra le altre cose) con 6.350 euro in contanti, una maglia originale del Milan di Zlatan Ibrahimovic, il trofeo Golden Crown, una targa della Lega Nazionale Dilettanti e una targa del Milan Club Gianni Rivera.

I ladri, però, non avevano fatto i conti con la potenza della fiamma ossidrica che hanno tentato di utilizzare.

La fiamma ossidrica ha scatenato un incendio, che ha attirato l'attenzione dei residenti del quartiere

Come detto, il furto non si è concretizzato per un motivo tanto pericoloso quanto goffo. I malviventi, infatti, hanno tentato di aprire la cassaforte dell'ex calciatore con l'utilizzo di una fiamma ossidrica. La potenza di quest'ultima, però, era decisamente troppo elevata e ha scatenato un vero e proprio incendio all'interno del locale. Ben presto i residenti del quartiere hanno compreso che qualcosa stesse accadendo e hanno prontamente deciso di avvertire il numero unico di emergenza.

Il tutto è avvenuto alle tre di notte del 22 gennaio e i ladri, comprendendo probabilmente di averla fatta grossa, hanno scelto di darsi alla fuga. Sul luogo sono intervenuti gli agenti della Questura di Roma, che hanno ricostruito il tutto e che avevano notato la presenza sospetta di due uomini e di una donna a bordo di una Panda blu.

Il mezzo sostava nei pressi del lungotevere Tor di Nona.

I ladri hanno rispettivamente 33 e 29 anni

Nel locale di Riviera sono intervenuti anche gli uomini dei Vigili del Fuoco che hanno domato l'incendio provocato e che ne hanno ricostruito l'innesco. A bordo della Panda gli agenti hanno ritrovato il bottino del furto e hanno da subito avviato le ricerche per individuare e arrestare i colpevoli.

Decisivo, da questo punto di vista, è stato l'aiuto offerto da un testimone oculare. Quest'ultimo, infatti, aveva notato due persone intente a fuggire mantenendo sulle spalle un grosso sacco nero. Grazie a questa segnalazione, gli agenti sono stati alla fine in grado di individuare e mettere in stato di fermo i sospettati, che sono stati arrestati con l'accusa di furto. I malviventi, di origini albanesi, hanno rispettivamente 33 e 29 anni. Al vaglio la posizione della donna, con gli agenti che sono alla ricerca di elementi per comprendere se anche lei fosse o meno coinvolta nel furto. Le indagini, dunque, proseguono e non si esclude la presenza di ulteriori complici.