Situazione ancora in bilico sull'asse Russia-Ucraina, nessuna svolta decisiva in vista, mentre arriva la "minaccia" americana di chiudere il gasdotto Nord Stream 2 che collega i giacimenti russi alla costa tedesca.
Questo è attualmente lo stato della crisi Ucraina, che vede il presidente Putin mostrarsi disponibile al dialogo con il presidente francese Macron, che al momento veste la funzione di portavoce di tutti i partner Europei, e con il presidente ucraino Zelenskij, ma che manca ancora di dare risposte concrete alla fatidica domanda "vuole invadere l’Ucraina?", postagli durante la conferenza stampa dell'8 febbraio.
Putin ha affermato di essere contrario sia a un'eventuale aggiunta del Paese cuscinetto alla Nato, sia a un intervento militare da parte della Russia ai danni dell'Ucraina, nonostante i 125 mila soldati russi ancora ammassati alle frontiere di quest'ultima. La "de-escalation" è appena iniziata e tutti i grandi player stanno ora cercando di muoversi con prudenza per evitare conseguenze irreversibili.
Biden prende posizione, Italia e Germania attendono sviluppi
Intanto, il presidente americano Joe Biden ha dichiarato che se la Russia attraversasse il confine ucraino, il gasdotto Nord Stream 2, che collega i giacimenti russi alla costa tedesca, completato nel settembre 2021 ma non ancora operativo, verrebbe bloccato.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in risposta, si è mostrato cauto ma in linea con la posizione americana, affermando che la Germania farà "tutti i passi necessari" insieme ai loro alleati per sostenere l'Ucraina e il transito del gas attraverso l'Ucraina. Ma la Germania ha molto da perdere da questa opzione, così come l'Italia e il resto dei Paesi Europei dipendenti dal gas.
L’afflusso complessivo di gas verso l’Europa del gasdotto Nord Stream1 attualmente in funzione, infatti, avrebbe assicurato ai Paesi europei il 40% delle loro forniture del 2021, a cui si aggiunge un 16% proveniente da gasdotti che attraversano Ucraina, Bielorussia e Polonia. Il che si aggiunge ai fattori che contribuiscono a rendere questa situazione geo-Politica già delicata ancora più complessa e rischiosa per tutti.
A breve contatto Draghi-Zelensky
A breve si terrà la telefonata tra il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Mario Draghi e il presidente ucraino Zelensky. Già a inizio febbraio il presidente aveva voluto mettere le cose in chiaro con Mosca discutendo nel dettaglio l'intenzione del Cremlino ad adempiere agli impegni presi sulle forniture di gas all'Italia, il quale si era detto intenzionato a rispettare i patti.
Kiev introduce addestramento militare intensivo per i cittadini
Il governo di Kiev intanto sembra diffidare della Germania; il 6 febbraio il presidente Zelenskij ha annullato il suo incontro con la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, probabilmente a causa dell'insoddisfazione di Kiev riguardo il rifiuto di Baerbock di affermare esplicitamente che la Germania abbandonerebbe il gasdotto Nord Stream 2 in caso di invasione russa.
Nel frattempo, il presidente ha incaricato il suo governo di mettere a punto alcuni progetti di legge per rafforzare la capacità difensiva del Paese, tra cui l'introduzione di un sistema di addestramento militare intensivo dei cittadini, come possibile alternativa al servizio militare. In aggiunta, secondo quanto riporta il ministro della difesa ucraino, Oleksii Reznikov, 84 tonnellate di munizioni sono state inviate a Kiev dagli Stati Uniti.