Michele Cilli, 24 anni, sarebbe stato ucciso. Nella giornata di oggi, martedì 22 marzo, gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato due uomini con l'accusa di omicidio e distruzione di cadavere. Cilli era scomparso la notte tra sabato 15 e domenica 16 gennaio da Barletta. Familiari e amici, fin da subito, avevano temuto il peggio. La notizia è stata confermata nelle scorse ore dalla redazione di "Chi l'ha visto?" che, in questi mesi, ha seguito con attenzione il caso di Cronaca Nera.

Michele Cilli sarebbe stato ucciso

Come spiegato in conferenza stampa dal questore di Barletta-Andria-Trani, Roberto Pellicone, nelle scorse ore gli agenti della Squadra Mobile, nell'ambito delle indagini sulla scomparsa di Michele Cilli, hanno eseguito un’ordinanza del gip e, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, hanno arrestato due giovani, entrambi classe 1988, Dario Sarcina e Cosimo Damiano Borraccino.

Sarcina risulta indagato per omicidio volontario e soppressione di cadavere in concorso con Borraccino. I due, come spiegato da alcune testate, avrebbero bruciato il corpo dello scomparso, finora non ritrovato. Il movente del delitto, al momento, non sarebbe stato ancora individuato. Tuttavia, secondo gli inquirenti, tra il 24enne scomparso e il presunto omicida, in passato, ci sarebbero stati forti contrasti. "È stato svolto un lavoro certosino che ha unito un metodo di fare indagine vecchio stampo, tassello su tassello, a un altro modo di investigare, più moderno e di altissimo livello", ha spiegato il questore pugliese precisando che i due indagati avrebbero messo in atto diversi tentativi di depistaggio.

La scomparsa di Michele Cilli

Il Procuratore della Repubblica di Trani Renato Nitti, ripercorrendo la vicenda, ha ricordato che Michele Cilli è scomparso da Barletta, dove viveva con la famiglia, la notte tra il 15 ed il 16 gennaio scorso. Dopo aver trascorso la serata in un locale del centro storico con alcuni amici, il 24enne è stato visto allontanarsi in macchina, una Golf di colore nero, con Dario Sarcina.

Il 34enne, ripreso in più occasioni dalle telecamere di videosorveglianza della zona, poco dopo ha fatto ritorno nel centro di Barletta da solo e, suonando il clacson per chiamare la fidanzata, ha attirato l'attenzione dei tanti giovani presenti. Alcuni testimoni hanno notato che Sarcina, al rientro, presentava delle ferite alle mani - giustificate con affermazioni considerate non veritiere - che gli sarebbero state medicate all'ospedale di Foggia.

Le indagini, coordinate dal procuratore Francesco Ajello, magistrato della Procura di Trani, si sono svolte nel massimo riserbo. A carico dei due fermati sarebbero stati raccolti gravi indizi di colpevolezza.