Apparterebbero a una donna dalla carnagione chiara con un'età compresa tra i 35 e i 50 anni i resti rinvenuti domenica 20 marzo in una scarpata a Paline, minuscola frazione del comune di Borno, al confine tra le province di Bergamo e Brescia. Stando alle prime indiscrezioni, il killer avrebbe fatto a pezzi il corpo con la precisione di un chirurgo. Del caso di Cronaca Nera si sta occupando anche il capitano Filiberto Rosano, comandante dei carabinieri di Breno. Investigatore esperto, nei mesi scorsi ha indagato sulla scomparsa e sulla morte di Laura Ziliani, ex vigilessa scomparsa nel maggio scorso sulle montagne di Temù (in alta Valle Camonica) e ritrovata senza vita in agosto sul greto del fiume Oglio.

I resti trovati non apparterebbero a Souad Alloumi

Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire l'identità della donna fatta a pezzi, nascosta in quattro sacchi neri e poi gettata tra i rovi di una scarpata a Paline di Borno, lungo la Provinciale 5, che collega la Valle Camonica alla Val di Scalve. I carabinieri del comando di Breno stanno vagliando le denunce di persone scomparse non solo nella zona di Brescia, ma anche in altre province, ma finora quest'operazione non ha avuto riscontri.

La scientifica è riuscita a ricostruire le impronte digitali dei polpastrelli, ma la vittima non sarebbe presente all'interno delle banche dati delle forze dell’ordine italiane. Le uniche certezze, per il momento, sono che si tratta di una donna dalla pelle bianca, con ogni probabilità caucasica, che aveva lunghi capelli neri e aveva un'altezza non superiore al metro e 60 cm e un peso compreso tra i 50 e i 60 kg.

Dunque, la mano dalle unghie laccate con smalto lilla non apparterebbe - come azzardato inizialmente - a Souad Alloumi, la 29enne d'origine marocchina scomparsa nel nulla nel giugno del 2018 da Brescia. Il marito della donna, ripreso poco dopo la scomparsa mentre trascinava un sacco nero nel cortile di casa, è stato condannato per omicidio, ma il corpo della giovane non è mai stato ritrovato.

Il killer 'come un chirurgo'

Stando a quanto ricostruito finora dagli inquirenti la donna è stata uccisa, sfigurata con il fuoco e sezionata "chirurgicamente" in almeno 15 parti. L'operazione, probabilmente, è stata eseguita con un coltello professionale da una mano ferma ed esperta. Non si esclude che il killer, dotato di una grande freddezza, abbia anche congelato i brandelli in un freezer non domestico allo scopo di disfarsene in un secondo momento, proprio prima che venissero ritrovati, casualmente, da un sessantenne del posto.

"Pensavo fosse dell'immondizia - ha spiegato l'uomo - la gente, qui, butta ogni tipo di rifiuti nella scarpata".

Le indagini sono coordinate dalla pm di Brescia Lorena Ghibaudo. Nelle scorse ore la procura ha aperto un fascicolo, per ora a carico di ignoti, per omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere.