Il giallo della morte di Liliana Resinovich sta mettendo a dura prova gli inquirenti. Da indiscrezioni investigative emergono due dati che danno l'idea della complessità del caso. Tracce di Dna maschile, sia pure deboli, sono state trovate sul laccio che stringeva i due sacchetti di nylon nei quali era avvolta la testa della 63enne, scoperta senza vita in un boschetto dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste il 5 gennaio scorso. Ma la Scientifica ha anche individuato, addosso e accanto al corpo, molte tracce del Dna di Liliana Resinovich. Giovedì scorso il marito, Sebastiano Visintin, è stato convocato in Questura: è stato prelevato un campione del suo Dna attraverso un test salivare.
Liliana, conferme del marito a Quarto Grado
Ci ha pensato proprio Visintin a fornire aggiornamenti sull'ingarbugliata vicenda, iniziata la mattina dello scorso 14 dicembre a Trieste con la scomparsa di sua moglie, trovata morta a distanza di settimane in una modalità tale da far sussistere due ipotesi, quella dell'omicidio e del suicidio. Nella puntata di Quarto Grado dello scorso 11 marzo, collegato dalla casa di Trieste, Sebastiano Visintin ha riferito di essere stato sentito in Questura per diverse ore: "Ho fornito agli investigatori tutti gli elementi necessari, e soprattutto ho dato il mio consenso al prelievo del Dna, anzi l'avrei voluto fare prima", ha riferito leggendo una nota scritta.
Ha poi precisato: "Ho preso degli appunti perché sono molto scosso", riferendosi ai tre mesi trascorsi in attesa della verità sulla fine di sua moglie che non sembrerebbe arrivare. Ha detto di non conoscere il motivo del prelievo del suo Dna. La finalità è quella di effettuare una comparazione con il profilo genetico maschile repertato sul cordino: una verifica che potrebbe risolvere il caso.
Il corpo trovato in posizione fetale, era in due sacchi neri della spazzatura.
Tracce di Liliana 'in grande quantità'
Liliana avrebbe davvero potuto fare tutto da sola, portandosi da casa i sacchetti di nylon per togliersi la vita tramite soffocamento? L'ipotesi del suicidio non è venuta meno, anzi sembrerebbe prendere forza dopo gli ultimi riscontri investigativi: sugli oggetti repertati dalla Scientifica al momento della scoperta del corpo e analizzati in laboratorio, sono state trovate "in grande quantità" tracce del Dna della donna.
O Liliana Resinovich avrebbe maneggiato quegli oggetti, cordino, sacchetti di nylon e sacchi neri, prima di morire, o qualcuno, indossando guanti, potrebbe averli fatti toccare alla vittima dopo averla uccisa per depistare. In un sopralluogo nella casa coniugale, la Squadra Mobile ha trovato buste di nylon trasparente che i coniugi conservavano per l’umido, dello stesso tipo di quelle in cui era avvolta la testa della 63enne.
L'autopsia ha stabilito che Liliana è morta per scompenso cardiaco acuto. Autopsia e Tac non hanno individuato segni di violenza. Gli esiti degli esami tossicologici chiariranno se abbia ingerito sostanze o farmaci. "Siamo ben lontani dall’aver concluso le indagini, stiamo lavorando", ha detto il procuratore Antonio De Nicolo.
Sotto la lente investigativa, i reali rapporti con il marito e con l'amico Claudio Sterpin, ma anche la questione economica, il conto in banca di Liliana e i suoi codici bancari smarriti.
Liliana, sospetti degli amici su Sebastiano
Lo scorso 8 dicembre, sei giorni prima della scomparsa di lei, Lilly e Sebastiano erano stati a cena a Gorizia dagli amici Pino e Laura. A quella cena avevano partecipato anche Gabriella e Salvo, vicini di casa di Liliana Resinovich e Sebastiano, diventati accusatori di Visintin. Coppie di amici di antica data con i quali il 72enne non ha più oggi nessun rapporto. Sebastiano sostiene che gli abbiano voltato le spalle.
Pino e Laura sono stati sentiti in Questura. Hanno cominciato a nutrire sospetti quando, prima che il corpo della moglie venisse ritrovato, Sebastiano ha consegnato loro hard disk con le foto di lei.
Per il vedovo, si sarebbe trattato di un gesto innocente. Gli amici li hanno portati alla polizia. Da ex poliziotto, Pino ha avuto dubbi su alcuni comportamenti dell'ex fotoreporter anche dopo la scomparsa di Lilly: "Io mi sarei comportato in modo diverso. Come minimo avrei perquisito la casa per capire se aveva lasciato lettere", ha detto.
La coppia ha riferito altri comportamenti 'anomali' di Sebastiano come la pretesa di farsi allacciare le scarpe dalla moglie. "Probabilmente Lilly era debole di carattere, o probabilmente aveva paura", il commento di Laura ricordando quell'episodio. Per Pino le cose sono due: "O Sebastiano c'entra in modo doloso, o in un altro modo, è possibile che effettivamente si sia suicidata".