Continuano le indagini sulla scomparsa di Andreea Rabciuc, campionessa di tiro a segno residente a Jesi (Ancona). Nelle scorse ore è emerso che su uno dei giubbotti sequestrati a Simone Gresti, fidanzato 43enne della giovane, sarebbero state isolate delle tracce ematiche. L'uomo, unico iscritto nel registro degli indagati, si è giustificato sostenendo di essere stato aggredito. Del caso di Cronaca Nera si sta interessando anche la trasmissione Chi l'ha visto.
Le macchie di sangue sul giubbotto del fidanzato di Andreea
Nei giorni scorsi, i carabinieri hanno a lungo ascoltato Simone Gresti, autotrasportatore per la cava Gola della Rossa residente a Moie di Maiolati (Ancona).
Al termine dell'interrogatorio, la Procura lo ha indagato per il reato di sequestro persona. Si tratta di un atto dovuto, indispensabile per proseguire le indagini sulla sorti della 27enne Andreea Rabciuc, scomparsa dopo una festa tra amici in un casolare sulla Montecarottese.
Gli inquirenti, come da protocollo, hanno provveduto a porre sotto sequestro il casolare, le sue pertinenze, una vicina roulotte (cha avrebbe ospitato per parte della notte Gresti e la giovane), le auto e alcuni effetti personali del 43enne. Proprio su un giubbotto di Simone, i Ris avrebbero trovato alcune macchie di sangue non ancora analizzate. Secondo il legale dell'indagato, Emanuele Giuliani, "il sangue è di Gresti perché era stato aggredito fuori da un locale".
Tuttavia, dell'accaduto non ci sarebbero prove in quanto l'autotrasportatore marchigiano non si è mai recato al pronto soccorso per farsi medicare e non ha denunciato l'episodio.
Secondo Gresti Andreea sarebbe ancora viva
Simone Gresti, mercoledì 13 aprile in collegamento con Chi l'ha visto, ha affermato di non c'entrare assolutamente nulla con la scomparsa della fidanzata Andreea.
Il 43enne ha ammesso di aver un rapporto burrascoso con la campionessa di tiro a segno. E non ha nascosto neppure di essere arrivato a insultarla pesantemente. Tuttavia, a suo dire, non le avrebbe fatto del male.
Anzi, secondo il 43enne, sarebbe viva e starebbe bene. Non solo perché avrebbe postato dei video online e messo, a suo dire, dei "like" ad alcuni contenuti Facebook, ma anche perché sarebbe solita ascoltare musica rumena su YouTube.
"Anche ieri - (mercoledì 13 ndr) ha riferito Gresti - è stato scaricato un video musicale dal nostro canale condiviso YouTube che io, però, non apro più da tempo. Per esempio - ha puntualizzato - c’è la canzone di Irina Rimes 'Ba Ba Ba' postata alle ore 20:57 del 17 marzo e un altro video di mercoledì alle ore 23:34". Davvero Andreea ha accesso a internet e, dunque, si nasconde da qualche parte? O si tratta di un tentativo di depistaggio? L'analista forense Luca Russo, nei prossimi 60 giorni, cercherà di fornire delle risposte in merito e, per questo, scandaglierà i contatti social, i meandri delle chat e la vita virtuale di Andreea.