Quello appena passato è stato un inverno mite e privo di precipitazioni, l'estate ha fatto il suo ingresso con largo anticipo, quello che preoccupa i climatologi e la scarsa copertura di neve sui ghiacciai. Sul Presena sono stati estesi dei teli in modo tale che la neve venga preservata durante i mesi estivi, mentre sul ghiacciaio del Ciardoney del Gran Paradiso la neve si è già sciolta scoprendo già a maggio il ghiaccio che di solito dovrebbe vedersi in agosto, segnale di un cambiamento climatico in corso.
Scioglimento precoce dei ghiacciai
La Società Meteorologica Italiana NIMBUS, ha divulgato mediante i propri canali social, la notizia inerente allo scioglimento precoce della neve, nell’area del ghiacciaio di Ciardoney (3040m).
Il ghiacciaio in questione, come riportato dal sito della società, a partire dal 1992 è oggetto di dettagliate ricerche in merito al bilancio di massa. Ogni anno, tra maggio e giugno, vengono portate a termine misurazioni in merito alla densità e allo spessore della neve che si è accumulata d’inverno. Si spera che il brutto tempo atteso nei prossimi giorni porti nuove precipitazioni nevose in modo da ricoprire il ghiacciaio almeno fino ai mesi più caldi.
Lo scioglimento precoce del ghiacciaio Ciardoney non è un caso isolato
Il ghiacciaio Ciardoney non è l’unico ghiacciaio a dover sopperire a tale situazione drammatica, sorte simile ha colpito anche il Ghiacciaio del Grand Etret, dove sono stati portati a termine rilievi da parte degli operatori del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Una squadra di 11 guardaparco è salita sul Grand Etret per svolgere dei rilievi d’accumulo, “le rilevazioni sono molto preoccupanti - dichiara l’ente - l’accumulo registrato è il più scarso dal 1999”. Viste le previsioni, dichiara l’ente, il ghiacciaio potrebbe consumare le riserve invernali a partire dalla prima metà del mese di luglio, con circa un mese d’anticipo rispetto agli ultimi vent’anni.
Maggio più caldo da oltre due secoli
La corrente stagione è la più scarsa in relazione alle nevicate, il mese di maggio è il più caldo mai registrato da oltre due secoli, a nord-ovest dell’Italia si è registrato uno scioglimento particolarmente precoce dei ghiacciai in alta quota. Lo scioglimento quest’anno è arrivato in anticipo di oltre un mese e mezzo.
Quanto è stato detto può essere consultato tramite i grafici messi a disposizione di NIMBUS, mediante i propri canali social. I grafici riportano l’andamento dello spessore del manto nervoso in relazione ai mesi che vanno da settembre ad agosto, tra il 2012 e il 2022. L’annata 2021-2022 è stata l’unica, oltre a quella corrente, dove si è arrivati a zero prima dell’arrivo dell’estate. Un altro grafico fa invece riferimento alle date di scomparsa de manto nervoso, in relazione al periodo 2013-2022. Nel grafico è riportato uno scioglimento record, rispetto agli anni passati, che riguarda per l’appunto il 2022, realizzatasi pressoché il 24 maggio scorso.