A Valli del Pasubio, nel vicentino, una coppia di cani ha aggredito e ucciso con ripetuti morsi al collo una femmina incinta di capriolo. I proprietari dei due cani sono stati sanzionati. Uno dei poliziotti intervenuti in soccorso della capriola ha dichiarato di aver visto l’animale cadere per venti metri giù da una scarpata.

Tentato cesareo in extremis

La capriola, vittima dell’aggressione da parte dei due cani, era visibilmente incinta, visto il grembo particolarmente pronunciato. Il personale prontamente intervenuto ha tentato un cesareo in extremis, i cuccioli estratti erano in totale tre, ma purtroppo erano già morti.

È stato mostrato ai padroni il video raffigurante il reato commesso dai cani di loro proprietà, gli stessi padroni sono stati multati per il reato di disturbo della fauna selvatica e omessa custodia di animale.

Ordinanza Martin: tutela dell’incolumità pubblica delle aggressioni dei cani

Il proprietario di un cane dovrebbe tenere a mente l’Ordinanza Martini in materia di tutela dell’incolumità pubblica delle aggressioni dei cani, emessa dal Ministero della Salute il 6 agosto 2013. L’ordinanza evidenzia che il proprietario o il detentore di un cane si ritiene sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale, rispondendo sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni provocati dall’animale stesso.

L’ordinanza obbliga i proprietari dei cani a utilizzare il guinzaglio durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, al fine di salvaguardare l’incolumità delle persone o di altri animali che, come in questo caso, possono essere vittime di attacchi improvvisi. L’ordinanza non fa esplicito riferimento alle zone di montagna, ma per certo non è esclusa, essendo una zona aperta al pubblico.

Le sanzioni non valgono soltanto per le aree protette

Ogni parco prevede un proprio regolamento che ordina spesso l’uso del guinzaglio e talvolta della museruola, in altri casi l’ingresso dei cani nel parco è totalmente vietato. Al di fuori delle aree protette non viene applicata alcuna normativa nazionale che spieghi chiaramente la condotta che deve essere seguita quando si portano i cani in montagna, in questo caso bisogna prendere in considerazione quanto enunciato dai comuni, che possono disporre di un proprio regolamento sulla gestione dei cani nelle aree pubbliche.