Potrebbe essere a un passo dalla soluzione il giallo di Civitella, comune dell'Appennino romagnolo in provincia di Forlì, teatro di un presunto omicidio. Sono ore cruciali queste per le indagini sulla morte di Franco Severi, l'imprenditore agricolo 53enne trovato morto decapitato lo scorso mercoledì 22 giugno. Il corpo era in un dirupo poco distante dal podere dove abitava nella frazione di Ca' Seggio. Un ritrovamento di tracce ematiche porterebbe a una svolta.

Forlì, tracce di sangue umano

Nella notte tra lunedì e martedì scorsi, i Ris dei carabinieri, anche con il supporto del Nucleo cinofilo, hanno fatto perquisizioni nella casa di Daniele Severi, fratello della vittima che abita nel comune di Meldola, oltre che nell'auto e in un capannone a Magliano, dove Daniele custodiva attrezzi e mezzi.

Alle operazioni ha partecipato la pm Federica Messina, titolare del fascicolo per omicidio, e il legale che assiste il fratello della vittima. Nell'auto, una Fiat Panda grigia poi caricata su un carroattrezzi e posta sotto sequestro, sarebbero state trovate in piccole quantità tracce di sangue umano. Tracce ematiche sfuggite a una prima attività investigativa, emerse grazie all'ausilio del luminol sarebbero state trovate anche sulle scarpe dello stesso fratello.

Dopo queste novità, l'attività degli inquirenti si è spostata a Mendola, che si trova a circa 15 chilometri da Civitella. Il fratello sarebbe indagato, ma la Procura di Forlì, che si sta muovendo nel massimo riserbo, non ha confermato la notizia.

Un'auto molto simile a quella del fratello ma di cui non è stato possibile vedere la targa è stata ripresa dalle telecamere di un distributore di metano nella strada che collega Civitella a Mendola: sarebbe passata in un orario compatibile con il presunto delitto avvenuto martedì sera. Le sorelle Anna e Milena hanno riferito che l'ultimo accesso di Franco su WhatsApp sia avvenuto proprio martedì alle 19.

Resta la convinzione, da parte di chi indaga, che Franco Severi sia stato ucciso in un altro luogo e poi portato nel dirupo vicino casa. Era un uomo alto e robusto: potrebbero esserci stati dei complici.

Forlì, rapporti al limite in famiglia

Il ritrovamento del corpo è avvenuto mercoledì 22 giugno in tarda serata in un burrone poco distante dal casolare in cui Severi abitava da solo dopo la morte dei genitori.

A dare l'allarme è stato un amico che è stato sentito per ore dagli inquirenti: quella sera avrebbe dovuto incontrare la vittima, ma non era riuscito a mettersi in contatto con l'imprenditore. Tracce ematiche sono state trovate anche sul posto dove è stato scoperto il corpo: gli esami di laboratorio riveleranno a chi appartengono.

Sono stati sentiti i fratelli e le sorelle di Severi. Tra tutti, i sospetti sono caduti sul fratello Daniele, a causa di passati contenziosi sia civili che penali con Franco per questioni patrimoniali. Sembrerebbe che Daniele avesse rapporti ostili con la vittima perché ossessionato dalla volontà di impossessarsi del podere. C'erano state due cause dopo che erano divampati due incendi nell'azienda agricola gestita dalla vittima.

Daniele Severi aveva accusato il fratello di averli appiccati per intascare i soldi dell'assicurazione: ma il tribunale aveva stabilito che le accuse erano infondate.

Forlì, testa ancora non trovata

Si continua a cercare l'elemento chiave del caso, la testa decapitata, che non è ancora stata trovata: gli inquirenti hanno escluso che possa essere stata mangiata da animali selvatici. La testa ha subito un taglio netto, forse per cercare di depistare le indagini, e non permettere di capire come Severi sia stato ucciso. Si cerca anche l'arma, probabilmente affilatissima, con cui sarebbe avvenuta l'esecuzione. L'uomo sarebbe stato prima ucciso, poi decapitato.

Di certo, fino a martedì 21 giugno, Severi era vivo.

Il barista di Civitella, Cristiano Zambelli, è l'ultima persona che ha visto l'agricoltore: "Franco era tranquillissimo e normalissimo e non ho notato nulla di strano", ha detto il teste. Il 53enne era un cliente abituale di Zambelli e martedì mattina era andato nel suo locale a prendere un caffè.

Intervistata dal programma Estate in diretta, una delle sorelle ha detto: "Non ho mai pensato che potesse accadere una cosa del genere nella mia famiglia e di mettere un mio familiare nella bara senza la testa". La comunità locale è sconvolta, tutti descrivono l'uomo come una brava persona e tutti sapevano dei suoi rapporti difficili con il fratello. In un post su Facebook, Anna sorella dell'imprenditore ha parlato di "morte annunciata". Secondo la criminologa Roberta Bruzzone, l'uomo conosceva bene il suo assassino.