"Su di me voci infamanti per rendermi carnefice". Sebastiano Visentin, marito 72enne di Liliana Resinovich, affida il suo dolore ad una lettera pubblicata dal quotidiano di Trieste "Il Piccolo" e ripresa dalle pagine di Cronaca Nera di altre testate. Liliana, ex dipendente della Regione Friuli Venezia Giulia, 63enne, è scomparsa dalla sua abitazione di via Verrocchio il 14 dicembre 2021 ed è stata ritrovata senza vita in un boschetto, a due passi da un ex struttura psichiatrica, nel rione San Giovanni, sempre a Trieste. La sua morte, però, è ancora un mistero.
La procura, formalmente indaga per sequestro di persona e, al momento, non ci sono indagati.
La lettera del marito di Liliana Resinovich
Domani, martedì 14 giugno, saranno 6 mesi dalla scomparsa di Liliana Resinovich. Il marito Sebastiano, fotografo in pensione, nelle scorse ore ha consegnato alla redazione de "Il Piccolo" una lettera aperta. "La perdita di Liliana - ha spiegato - è un dolore immenso di un marito che, da un momento all'altro, si è trovato a passare, dalla gioia di un splendido rapporto matrimoniale al dramma di un evento terribile ed inaspettato, ossia quanto di più terribile ci possa essere per un uomo innamorato".
Il dolore di Visentin è più vivo che mai ed è alimentato anche dalla mancata conoscenza di quello che è accaduto a Liliana.
Sebbene l'autopsia abbia stabilito che la donna sia morte per uno scompenso cardiaco acuto, ancora non si sa che cosa l'abbia provocato. Il suo corpo è stato rinvenuto il 5 gennaio scorso avvolto in due sacchi neri. Gli inquirenti, però, non hanno rilevato tracce riconducibili a terze persone e nessuna ipotesi è esclusa. "Sono trascorsi quasi sei mesi", ha ricordato Sebastiano nella sua missiva " e la scomparsa di mia moglie è ancora avvolta nel mistero".
Le voci infamanti sul marito di Liliana Resinovich
Sebastiano Visentin, nella sua lettera, fa riferimento anche alle voci infamanti che lo dipingerebbero come il carnefice di Liliana. La mancanza di una risposta da parte delle autorità inquirenti e la conseguente fuga di notizie, secondo il 72enne, starebbero alimentando supposizioni e tesi.
"Congetture - ha affermato- di quanti non esitano ad esternare sospetti che vorrebbero sbattermi in prima pagina come la presunta causa di tutto". Ammettendo di essere in parte stato screditato di fronte all'opinione pubblica nazionale, ha aggiunto che anche la reputazione di Liliana è stata compromessa da alcune notizie - vere o semplicemente verosimili - che si sarebbero dovute confinare in un più signorile riserbo.
Nella missiva del fotografo in pensione è chiaro il riferimento alle dichiarazioni, rilasciate più volte in questi, da Claudio Sterpin, un amico della Resinovich. L'uomo, ex podista 82enne, davanti alle telecamere ha insinuato che Liliana, insoddisfatta della propria vita matrimoniale, intendesse lasciare Sebastiano per trasferirsi da lui.