Una scossa di terremoto di magnitudo fra 5.9 e 6.1 della scala Richter ha colpito ieri sera la regione dell'Afghanistan orientale al confine con il Pakistan provocando almeno 1000 morti e 600 feriti. Secondo l' USGS (Istituto Geofisico Statunitense) la scossa è stata registrata a 44 km da Kwost, una città di quasi mezzo milione di abitanti e a una profondità di circa 51 km. Le aree maggiormente colpite sono i distretti di Barmala, Ziruk, Naka e Gayan nella provincia di Paktika. L'ipocentro invece, è stato localizzato a una profondità di circa 10 km.

Servono aiuti umanitari

Diverse immagini stanno circolando sul web delle zone più colpite del Terremoto, in particolare da villaggi nelle zone più remote difficilmente percorribili da mezzi via terra, letteralmente spazzati via dall'impeto della scossa. Il portavoce del governo Bilal Karimi ha chiesto, in comunicato stampa, aiuti immediati alle agenzie umanitarie per fornire soccorsi, cibo e medicine. Anche Onu e Ue stanno monitorando la situazione, così come Emergency che si è resa subito disponibile nell'invio di sette ambulanze, in particolare nei distretti di Ghazni e Andar nella provincia di Paktika, dove il terremoto ha provocato moltissime vittime.

In questi giorni, nella zona colpita dal sisma, c'erano state delle piogge monsoniche che, insieme alla scossa, hanno provocato delle frane con conseguente crollo di molte case ed edifici.

Per questo motivo alcune zone sono difficilmente percorribili, se non via aria.

Non è la prima volta che Afghanistan e Pakistan affrontano questo tipo di calamità naturali: nel 2015 un violento terremoto colpì la zona nord-est della regione uccidendo circa 200 persone in Afghanistan e in Pakistan settentrionale. Nel 2002 un altro di entità molto simile a quella di ieri sera (6.1 della scala Richter) aveva provocato la morte di altre 1000 persone sempre nella parte settentrionale della regione afghana.

Nel novembre 1999 un'altra scossa di stessa entità, che riguardò anche India e Pakistan, provocò la morte di quasi 5mila persone.

Proseguono i soccorsi

Intanto proseguono le operazioni di soccorso: si continua a scavare nelle macerie per cercare di trovare quanti più superstiti possibili bloccati negli edifici.

Papa Francesco ha subito mostrato la propria vicinanza, nell'udienza generale di oggi, a tutte le persone colpite da questa tragedia e ai familiari di chi ha perso i propri cari.