Si torna a parlare della questione legata alla Transnistria, repubblica separatista filorussa all'interno del territorio della Moldavia, al confine con l'Ucraina, di cui si era discusso recentemente per l'improvviso scioglimento del governo. Nella giornata del 2 giugno Vitaly Ignatiev, ministro degli esteri della Transnistria, ha rilasciato un'intervista all'Ansa, affermando che ci sarebbe il governo moldavo dietro ai recenti attentati nel territorio transnistriano.
La Transnistria è una striscia di terra al confine tra Moldavia e Ucraina, de iure appartenente alla Moldavia ma de facto indipendente dal 1991, quando si separò grazie all'aiuto dell'esercito russo, e quindi ancora sotto l'influenza Politica e mediatica della Russia.
Ignatiev: 'La Moldavia si arma per attaccarci'
Il ministro degli esteri di Tiraspol, Vitaly Ignatiev, sottolinea come secondo le indagini condotte dal governo, i primi attentati avrebbero matrice ucraina e i responsabili sarebbero stati già individuati e arrestati. Diversa la situazione invece per la seconda tranche di esplosioni che si sono susseguite nelle prime due settimane di maggio, tra cui il lancio di molotov e un tentativo di incendio alla Palazzo della Sicurezza di Stato. Qui, secondo Ignatiev, la responsabilità sarebbe da imputare alla Moldavia, alla quale è stata nei giorni scorsi inoltrata una formale richiesta di aiuto nelle indagine, senza però ricevere nessuna risposta. Il ministro si sofferma poi sul recente arresto dell'ex presidente moldavo Dodon, affermando che gli affari interni della Moldavia non riguardano in nessun modo la Repubblica di Trasnistria.
"Militarizzare il paese nonostante lo status costituzionale di neutralità. è una chiara provocazione": prosegue così Ignatiev, soffermandosi sul partenariato di collaborazione che la Moldavia ha avviato con la Nato e che, secondo il ministro, dovrebbe raggiungere gli standard per entrare a far parte dell'Alleanza atlantica entro il 2030.
Il governo di Tiraspol è sicuro, l'armamento della Moldavia è finalizzato a un attacco diretto alla Transnistria, specialmente in una situazione di destabilizzazione politica come quella attuale. "Cercheremo sempre il dialogo e la diplomazia con le autorità moldave, un escalation militare sarebbe un suicidio", conclude così Ignatiev.
La delicata posizione della Transnistria all'interno del conflitto Russia-Ucraina
All'interno del territorio della Transnistria sono presenti depositi di armi del Cremlino, secondo le stime si tratta di uno dei più grandi serbatoi bellici dell'intera Europa.
Nell'ultimo mese, a partire dal 26 aprile, si sono susseguiti diversi episodi sospetti nel centro più importante del paese, Tiraspol. Il governo ha aperto un'indagine individuando subito nell'Ucraina i principali responsabili, la situazione si è però calmata fino al 13 maggio, in cui si è verificato l'ultimo episodio (un tentativo di incendio).