Apparterebbe ad Alessandro Zaniboni, ingegnere 55enne, il corpo ritrovato da alcuni cacciatori lungo la parete di Baccu Addis, nell'area del Supramonte di Baunei (comune della provincia di Nuoro all'interno della subregione dell'Ogliastra).
L'uomo, originario di Grado (Gorizia), era nella Sardegna orientale per seguire una commessa in lavorazione all'Intermare di Arbatax, frazione del comune di Tortolì, è scomparso tra il 23 e il 25 luglio 2021. Il caso di cronaca nera è seguito dalla Procura della Repubblica di Lanusei.
I resti potrebbero appartenere a Alessandro Zaniboni
Nel pomeriggio di ieri, domenica 4 dicembre, durante una battuta di caccia grossa nel Supramonte è stato rinvenuto, lungo un impervio sentiero nella zona di Bidonie il corpo senza vita di una persona di sesso maschile. Sul posto, come da protocollo, sono intervenuti gli agenti del commissariato di Polizia di Tortolì, coordinati dal comandante Fabrizio Figliola e i locali vigili del fuoco. La zona, da quanto si apprende, in passato era già stato territorio di ricerche.
Il corpo senza vita era in avanzato stato di decomposizione e sebbene sia stato impossibile un'immediata identificazione, più di un elemento farebbe presupporre agli inquirenti che si tratti di Alessandro Zaniboni, ingegnere friulano appassionato di speleologia.
I resti sono stati trasferiti a Lanusei per l’autopsia e l'esame del Dna. La famiglia dell'uomo è già stata avvertita e ora è in attesa di ulteriori sviluppi.
Come ricordato dalle testate locali sarde, circa un anno fa, sempre nel mese di novembre, un altro gruppo di cacciatori, aveva trovato il telefono cellulare del professionista friulano.
La scomparsa di Alessandro Zaniboni
Alessandro Zaniboni, specializzato in piattaforme petrolifere, era stato assunto dalla Sarda Ispezioni per conto della Aibel, azienda committente di una commessa in lavorazione all'Intermare di Arbatax. Stando a quanto ricostruito, arrivò in Ogliastra ai primi di luglio 2021 e si stabilì tra Girasole e Lotzorai, in provincia di Nuoro.
Il 23 luglio, prima di uscire forse per un'escursione, aveva caricato e messo in funzione la lavatrice. Un dettaglio, questo, che ha sempre fatto pensare che Zaniboni intendesse rientrare in giornata. Inoltre, non aveva portato con sé il suo cane. "Non si separava mai dai lui", aveva spiegato all'epoca il fratello Gianluca.
Le ricerche dell'ingegnere, durate una quindicina di giorni, non diedero alcun esito. Solo la sua auto, una Kia Sportage, venne rinvenuta a circa una decina di km dalla sua abitazione, La procura di Lanusei, non costatando elementi utili a ipotizzare alcun reato aveva quindi proceduto ad accantonare il fascicolo.