L'avvocato Nicodemo Gentile di Associazione Penelope è tornato a parlare del caso di Liliana Resinovich, la donna scomparsa da Trieste il 14 dicembre 2021 e trovata morta il 5 gennaio 2022 nei pressi dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni.

Gentile, che assiste il fratello della vittima, Sergio, ha spiegato tramite alcune dichiarazioni riportate da FanPage: "Per noi è fondamentale sapere quando Liliana è morta, un'escoriazione sulle dita della mano destra è stata interpretata dai nostri tecnici come sospetto segno di afferramento". Questo, a detta dell'avvocato, andrebbe a nullificare l'ipotesi del suicidio.

Nel frattempo, Sergio Resinovich e il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, hanno depositato le opposizioni alla richiesta di archiviazione; tale richiesta è stata infatti avanzata lo scorso mese di febbraio dalla Procura di Trieste. Sebastiano Visintin è assistito dai legali Paolo e Alice Bevilacqua.

Liliana Resinovich: Sergio non crede alla tesi del suicidio

Secondo le ipotesi della Procura di Trieste Liliana Resinovich si sarebbe suicidata. Una tesi, questa, da sempre rifiutata dal fratello Sergio Resinovich. Quest'ultimo ha chiesto anzi che venissero fatti ulteriori approfondimenti nelle indagini, relativamente ad alcuni segni trovati sulla faccia e sulle mani di Liliana.

Sergio ha fatto riferimento in particolare a una ferita rinvenuta sul labbro della 63enne, che risalirebbe a poco tempo dopo il decesso.

L'escoriazione sulle dita potrebbe fare la differenza

Nicodemo Gentile ha parlato del particolare riguardante l'escoriazione sulle dita della mano destra di Liliana. Un contributo che sarà depositato e posto alla conoscenza del giudice. Sarà quest'ultimo, come precisato da Gentile, a decidere gli sviluppi del caso di cronaca.

Come Sergio Resinovich, anche Sebastiano Visintin ha molti dubbi sulla reale causa di morte di Liliana. Gli avvocati dell'uomo hanno palesato la loro disponibilità nel dare un contributo per rivisitare e approfondire le indagini.

La decisione finale sarà presa dal gip

Adesso toccherà al gip vagliare sia la richiesta di archiviazione da parte della Procura di Trieste che l'opposizione presentata da Sergio e Sebastiano.

Nel caso di inammissibilità dell'opposizione, la notizia di reato verrebbe considerata senza alcun fondamento e di conseguenza ci sarebbe l'archiviazione, disposta dal giudice, con tanto di decreto motivato, e gli atti verrebbero restituiti al pm. Se invece la richiesta di archiviazione non venisse accolta, a quel punto verrebbe fissata un'udienza in cui sarebbero coinvolte tutte le parti.