Silvio Berlusconi è morto la mattina del 12 giuno dopo essere stato ricoverato venerdì 9 giugno per accertamenti legati alla leucemia mielomonocitica cronica di cui soffriva da tempo. La morte di Berlusconi chiude definitivamente un’epoca, quella della Seconda repubblica, che lo aveva visto protagonista assoluto di tre governi, mille polemiche, procedimenti giudiziari che duravano da anni. L’ultimo a febbraio 2023, quando era stato assolto a Milano nell’ambito del processo Ruby Ter perché ‘il fatto non sussiste’. Così aveva commentato la sentenza: “Assolto dopo più di undici anni di sofferenze, di fango e di danni politici incalcolabili”
Gli ultimi quarant’anni dell’Italia sono stati segnati da Silvio Berlusconi, prima con la sua presenza costante tra media e Politica e poi con quella che è stata la sua eredità di pensiero e d'azione: il "berlusconismo".
Berlusconi accentratore e self made man, padre padrone e imprenditore di successo di aziende che davano lavoro a migliaia di persone. Una delle figure più polarizzanti del Paese che in mano ha avuto il polo (quello della destra) della nazione per oltre 20 anni. Al comando di aziende diventate pilastri della vita culturale italiana, da Mediaset a Mondadori e che hanno forgiato a loro modo intere generazioni, sia per quanto riguarda la spettacolarizzazione televisiva, sia per quello che rappresenta la casa editrice nel panorama letterario italiano.
Fino all'ascesa in politica, la famosa "discesa in campo" con Forza Italia del 26 gennaio 1994, annunciata in tutte le tv con un messaggio che è ormai storia.
Gli inizi, i successi della tv commerciale e la politica
L’uomo, Silvio Berlusconi, era nato nel 1936 a Milano, in una famiglia piccolo borghese: la madre casalinga e il padre dirigente di banca.
L'imprenditore Berlusconi invece era nato con l'edilizia, tra gli anni ’60 e ’70, poi nel 1975, con la costituzione di Fininvest per esplodere con la creazione di Mediaset nel 1993. Il Berlusconi politico nasce prima con il sostegno al Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi sul finire degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta, e poi si consacra con la prima vittoria come presidente del consiglio proprio nel ’94, al primo tentativo ma termina nel dicembre dello stesso anno.
Il secondo mandato arriva nel 2001 - questa volta con la Casa delle Libertà e dura fino al 2005. Tra alti e bassi e una crisi di governo in mezzo. L'ultimo mandato da premier invece va dal 2008 al 2011 e in totale fanno 3.340 giorni complessivi, quasi nove anni, per quello che è il politico rimasto in carica più a lungo nel ruolo di presidente del Consiglio dalla nascita della Repubblica a oggi.
Berlusconi oltre la politica
In tutto questo c'è il Berlusconi personaggio e viveur. Le battute e le gaffe del Cavaliere polarizzanti quanto l'uomo stesso. L'amore del suo popolo - politico si intende - si vedeva anche dalle risate sguaiate che seguivano alcune sue uscite e che suscitavano sistematicamente l'indignazione della sinistra.
Quella sinistra che lui ha sempre definito "comunista" (a prescindere dalla corrente). C'è poi l'amore per le donne, di cui da sempre si circondava: prima un matrimonio con Carla Elvira Lucia Dall'Oglio nel 1965 alla quale resterà legato per anni e da cui nacquero i figli Marina e Pier Silvio. Poi il colpo di fulmine per Veronica Lario, nome d'arte di Miriam Bartolini, che conobbe al teatro Manzoni negli anni '80 e che restò nell'ombra fino al divorzio arrivato nel 1985. Da lì il matrimonio con Veronica Lario, tre figli, e la fine arrivata nel 2009, dopo 19 anni. Nel 2020 si era fidanzato ufficialmente con Marta Fascina, deputata di Forza Italia di 53 anni più giovane e il 19 marzo del 2022 i due si erano simbolicamente sposati in una cerimonia priva di ogni valore legale.
Poi ci sono gli scandali costellati dalle "cene eleganti" e dal cosiddetto bunga-bunga, da ragazze invitate ad Arcore per serate che si trasformavano in spettacoli per il padrone di casa e i suoi commensali.
Il Milan delle vittorie senza fine
Ma Berlusconi è stato anche il presidente di una delle squadre più forti e vincenti al mondo. Acquistò il Milan il 20 febbraio del 1986, restando il presidente del club fino al 13 aprile del 2017, quando decise di venderlo a una cordata di imprenditori cinesi per 740 milioni di euro. Con lui il Milan in pochissimi anni è diventata una delle squadre più forti del mondo vincendo in tutto 8 campionati italiani, 1 Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 UEFA Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 5 Supercoppe UEFA e una Coppa del mondo per club FIFA.
Il totale è di 29 trofei in 31 anni di carriera. Berlusconi aveva portato alla fine degli anni ’80 in Italia la triade olandese Gullit, Van Basten, Rijkaard che insieme a Maldini, Tassotti e Baresi in difesa avevano dato vita al club dei sogni guidato da Arrigo Sacchi. Nel 2018 aveva acquistato il Monza calcio che aveva portato in Serie A per la prima volta nella storia del club.
I processi duravano da oltre 20 anni
Gli scandali e i processi - oltre venti i procedimenti in cui è figurato come imputato - ne hanno leso o scalfito solo la scorza. La guida del Paese è sempre - in un modo o nell'altro - passata dalle sue mani. Sia quando vinceva che quando - come negli ultimissimi governi di coalizione - si è trovato a fare da ago della bilancia.
Perché la politica italiana della personalizzazione, dell'uomo solo al comando, del volto che incarna più le sembianze di padrone del partito che padre della patria è nata e si è evoluta con lui. Berlusconi ha dovuto superare decine di processi e condanne. Nel maggio del 2013 Berlusconi viene condannato per frode fiscale in via definitiva a quattro anni nel processo Mediaset: l’ex premier sconta la pena in affidamento ai servizi sociali lavorando per un anno in una casa di riposo per anziani. Nell’ottobre dello stesso anno la Cassazione conferma l’interdizione dai pubblici uffici, cosa che costringe Berlusconi a lasciare il Senato. In quegli anni l’ex premier prova a ricompattare a fatica il centro destra e inizia a subire l’ascesa della Lega, perde il controllo e il polso di quell’Italia che aveva creato con le sue televisioni e che stava di nuovo cambiando.
Nel febbraio del 2023 viene assolto dall'accusa di corruzione in atti giudiziari nel processo milanese sul caso Ruby ter. Secondo i magistrati ‘il fatto non sussiste’ e sui social l’ex Cavaliere festeggia: “Sono stato finalmente assolto dopo più di undici anni di sofferenze, di fango e di danni politici incalcolabili, perché ho avuto la fortuna di essere giudicato da Magistrati che hanno saputo mantenersi indipendenti, imparziali e corretti di fronte alle accuse infondate che mi erano state rivolte”
Il ritorno in maggioranza e le elezioni del 2022
Nel 2018 Berlusconi torna candidabile: corre per le elezioni europee e viene eletto al Parlamento Europeo. Torna poi al governo nel 2022 ma non più come leader della maggioranza, bensì come quota minoritaria del governo Meloni.
La coalizione vince con il 44% e Forza Italia prende l’8,11% alla Camera e l’8,7% al Senato. Il partito esprime 4 ministri, 2 viceministri e 6 sottosegretari e Antonio Tajani, coordinatore di FI, viene nominato ministro agli Affari Esteri e vicepresidente del Consiglio con Matteo Salvini.
L’editto bulgaro contro Santoro, Biagi e Luttazzi
L'uomo della comunicazione politica e televisiva però seppe anche trasformarsi in censore. Come quando nel 2002, da Sofia in Bulgaria, disse che "L'uso che Biagi, come si chiama quell'altro...? Santoro, ma l'altro... Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata coi soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga" e non avvenne più.
I tre non condussero più programmi in RAI e la dirigenza espulse i tre scomodi (per Berlusconi si intende) personaggi fino al 2006, quando i due giornalisti tornarono sulla tv di stato.
Le simpatie per Gheddafi e Putin, le gaffe con Merkel e Obama
Berlusconi è stato uomo forte, di potere, accentratore e negli anni ha avuto simpatie e amicizie per leader politici anche discutibili. Tra questi ci sono Muammar Gheddafi, dittatore della Libia, che aveva indirizzato la sua ultima lettera, prima di venire ucciso nel 2011, proprio a Berlusconi chiedendo di far finire i bombardamenti della Nato. Ma Gheddafi aveva dato spettacolo l’anno precedente a Roma, in visita ufficiale, quando si era presentato con un seguito di donne, regali e aveva montato la sua tenda beduina sulla Cassia, a pochi passi dall’ambasciata libica in Italia.
Il rapporto più stretto Berlusconi lo aveva con Vladimir Putin. I due si conoscevano da anni e avevano soggiornato nelle rispettive residenze in Italia e in Russia. Berlusconi ha più volte vantato la sua amicizia intima con Putin, e negli anni il “lettone” che il leader russo gli aveva regalato per Palazzo Grazioli a Roma era diventato mitologico.
Ma oltre alle amicizie ci sono state anche le tante gaffe internazionali: dalla telefonata spensierata con cui ha fatto attendere la cancelliera Angela Merkel nel corso di un summit Nato, alle considerazioni sul fondoschiena della cancelliera che avevano fatto tremare mezza Europa. C’è poi Barack Obama, che aveva descritto come “giovane, bello e abbronzato" alla moglie Michelle, davanti alla quale si era piegato in gesti e complimenti teatrali.