Dopo giorni di ricerche, la speranza di ritrovare i cinque uomini dell'equipaggio del sommergibile Titan della Ocean Gate Expedition, disperso nelle profondità dell'Oceano Atlantico, si è infranta con il ritrovamento di alcuni detriti, in prossimità del relitto del Titanic che il Titan mirava a visitare da vicino.
L'ipotesi avanzata dalla Marina degli Stati Uniti per spiegare la catastrofe è quella di un'"implosione catastrofica", avvenuta poco dopo la partenza.
Tra i cinque uomini dell'equipaggio c'era il miliardario Hamish Harding, con l'esperto di relitti marini Paul-Henri Nargeolet, il presidente della Ocean Gate Expedition Stockton Rush, l'imprenditore Shahzada Dawood e suo figlio Suleman.
Titan, la causa dell'implosione
Il sommergibile Titan è disperso nelle profondità dell'Oceano Atlantico, al largo del Canada, dal 19 giugno. Che cosa significa che sarebbe imploso?
A livello del mare, la pressione che l’aria esercita è di un'atmosfera, circa un kg per centimetro quadrato. Al di sotto invece del livello del mare al peso dell’aria si somma quello dell’acqua. Più si scende in profondità, maggiore sarà la pressione: a ogni 10 metri di profondità si deve dunque aggiungere un'atmosfera circa.
"Un’implosione è ciò che avviene a un corpo quando la pressione esterna supera le forze interne che le si oppongono" si legge su un articolo scientifico pubblicato da Wired che analizza il fenomeno partendo proprio dal caso di cronaca: il risultato è il collasso dell’oggetto, una sorta di schiacciamento su se stesso che avviene in frazioni di secondo.
I resti del Titanic si trovano a una profondità di circa quattromila metri, con una pressione dunque vicina a 375 atmosfere, ovvero 387,64 chilogrammi per centimetro quadrato. Per raggiungerlo il Titan avrebbe dovuto impiegare circa 2 ore, ma le comunicazioni con il sommergibile sono state perse dopo circa un'ora e 45 minuti dall’immersione. Ipotizzando che l'implosione sia avvenuta in quell'istante, in quel momento il sommergibile era sottoposto a una pressione esterna pari alla forza del morso di un grande squalo bianco.
Le cause del disastro sono ancora da valutare
Anche se non ci sono ancora dichiarazioni ufficiali che spieghino la dinamica dell'accaduto, la Marina statunitense ritiene che le condizioni dei resti ritrovati sarebbero compatibili con l’ipotesi dell’implosione.
Tra le varie ipotesi ci sarebbe anche quella di un cedimento strutturale, forse dovuto all’impiego di fibra di carbonio non approvata nella realizzazione dello scafo.