Finisce in manette, agli arresti domiciliari, un dirigente scolastico di 61 anni originario di Grammichele. Dovrà difendersi dall’accusa di violenza sessuale e tentata violenza sessuale, mossa contro di lui a seguito dell’esito di indagini condotte dai militari dell’Arma dei Carabinieri della Compagnia di Caltagirone, nel catanese.
La denuncia
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltagirone, sono scattate immediatamente in risposta alla querela sporta lo scorso maggio da una giovane studentessa di quindici anni che frequenta l’istituto scolastico superiore del comune di Grammichele, sempre nel catanese.
Stando a quanto dichiarato dalla ragazza, il dirigente scolastico della sua scuola, in diverse occasioni, si sarebbe reso responsabile di più atti di natura sessuale.
Abusi su più vittime
Dalle attività investigative svolte sul campo, sarebbe emerso uno scenario più ampio di avances che avrebbero subito anche altre studentesse minorenni dello stesso liceo, più precisamente sarebbero sette le giovani vittime di molestie da parte del preside.
Il modus operandi adottato dall’uomo, finito adesso al centro della cronaca locale, sarebbe stato sempre lo stesso: più volte avrebbe convocato le alunne nel proprio ufficio per discutere con loro del rendimento scolastico, minacciandole che le avrebbe “sculacciate” o addirittura “prese a morsi” se non avessero studiato e quindi migliorato la loro media voti.
Sfruttando quelle occasioni in cui restava da solo con le ragazze avrebbe tentato approcci fisici piuttosto discutibili. Le studentesse hanno raccontato nel dettaglio diversi particolari che aggravano la situazione per il dirigente scolastico: si parla di baci in bocca, di dita sulle labbra delle studentesse, di pacche sul fondoschiena, di mani sui fianchi e carezze in diverse parti del corpo, anche intime.
L'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere
Nei confronti dell'arrestato è stato acquisito un importante quadro indiziario, aggravato non solo dalla minore età delle persone offese ma anche dall’aver agito quale pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni di dirigente all’interno di un istituto di istruzione.
Il 61enne è stato sospeso dall'incarico già dal mese di giugno di quest'anno che, in sede di interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Una mossa che certamente evidenzia l'intenzione di difendersi il più possibile dalle accuse che sono state mosse contro di lui non solo dalla minorenne che sporgendo denuncia ha fatto scattare le indagini, ma anche da altre sei compagne di liceo.