"Mi hanno chiamata i miei avvocati per dirmi che archivieranno il caso", a parlare è Marisa Degli Angeli, la mamma di Cristina Golinucci, scomparsa nel 1992, all'età di 21 anni da un convento di Cesena. La donna, che si è sempre impegnata a non far spegnere i riflettori sulla vicenda, si domanda perché la procura di Forlì, dopo aver riaperto le indagini solo pochi mesi fa, sia giunta a questa conclusione. Il caso di cronaca nera è seguito con attenzione da diversi anni anche da "Chi l'ha visto?".
Domani sera, mercoledì 4 ottobre, la madre di Cristina sarà ospite di Federica Sciarelli.
Il caso di Cristina Golinucci potrebbe essere presto archiviato
La procura di Forlì starebbe, secondo gli avvocati della mamma di Cristina, per archiviare il caso. "Ora, i miei legali prenderanno gli atti e vedremo come opporci a questa decisione". "Non capisco - ha aggiunto Marisa - perché arrivare a fare tanto rumore e poi decidere di chiudere tutto in questa maniera".
La signora De Angeli, ai microfoni di Fanpage.it, ha ripercorso la vicenda della figlia, scomparsa più di 30 anni fa da Cesena, ricordando che soli pochi mesi fa, la stessa procura, aveva deciso di riaprire le indagini, collegando il caso alla morte di Chiara Bolognesi, 18enne scomparsa poco dopo Cristina, il 7 ottobre 1992, nella vicina località di Ponte di Abbadesse.
Mentre il corpo di Cristina non è mai stato rinvenuto, i resti di Chiara - come riportano le cronache dell'epoca - vennero ritrovati circa un mese più tardi nelle acque in piena del fiume Savio; gli inquirenti trattarono il caso come un suicidio, ma a inizio 2023, cogliendo dei parallelismi con la vicenda di Cristina, la procura ha deciso di aprire due diversi fascicoli per "omicidio volontario".
La scomparsa nel 1992 di Cristina Golinucci
In tutti questi anni, mamma Marisa, non si è mai arresa e ha sempre cercato di scoprire cosa è accaduto alla figlia Cristina. "Io voglio la verità - ha ribadito la donna recentemente a "Chi l'ha visto?" - queste saranno sempre le mie parole. Prego di riuscire a dare giustizia, intesa come verità, a Cristina".
"Il mio desiderio - ha poi concluso - è trovare le sue ossa e chiudere il cerchio".
Cristina Golinucci, impegnata nel sociale e animata da una profonda fede, ha fatto perdere le proprie tracce il primo settembre 1992. Quel giorno era uscita dalla sua casa di Cesena per raggiungere il convento dei frati Cappuccini e incontrare il suo confessore, Padre Lino Ruscelli. Insieme avrebbero dovuto organizzare un campo scuola. Da quanto ricostruito dal religioso (per anni al centro dell'inchiesta), la ragazza non varcò mai le porte del convento. L'auto della ragazza, una Fiat 500 di colore azzurro, tuttavia, venne rinvenuta poco lontano dal luogo di culto.
I familiari presentarono subito denuncia di scomparsa, ma le diverse piste battute dagli inquirenti non portarono ad alcun risultato utile.
Escludendo il sequestro - la famiglia Golinucci non era abbiente - si ipotizzò l'allontanamento volontario.
Ad aprile 2023, il legale della famiglia Golinucci, l'avvocato Barbara Iannuccelli, dicendo di attendere, a breve, risposte precise, aveva dichiarato ottimista: "La procura di Forlì ha preso una precisa direzione".
Nei mesi scorsi, poi, polizia e carabinieri, accompagnati dall’anatomo-patologa Donatella Fedeli e da unità cinofile, hanno fatto ritorno nel convento per ricercare, con il georadar, eventuali tracce di Cristina Golinucci. Nessuno degli elementi raccolti, però, sarebbe stato ritenuto utile ai fini dell'indagine.