Martedì 3 ottobre alle 19:30 Mestre è stata teatro di un caso di cronaca: un pullman, il “green electric” della compagnia La Linea di Marghera, è precipitato da un cavalcavia causando 21 morti e 15 feriti di cui 5 gravi.

Il volo di oltre 15 metri, poi lo schianto al suolo. I Vigili del Fuoco accorsi sul luogo dell'incidente hanno commentato: "Ci sono tanti morti, troppi morti".

La Procura della Repubblica di Venezia ha avviato un'indagine sul sinistro: nelle prossime ore verranno esaminate le registrazioni delle telecamere di sicurezza posizionate sul cavalcavia per comprendere meglio la dinamica dei fatti.

Anche il procuratore capo, Bruno Cherchi, si è recato sul luogo dell'incidente laddove sono stati collocati i sacchi neri coi corpi delle vittime all'interno: "Noi allo stato non siamo in grado di fare una ricostruzione precisa degli avvenimenti", ha dichiarato, spostando dunque alle prossime ore ulteriori commenti. “Oggi disporremo un'attività medico-legale sia per attività ordinaria di controllo sia anche perché possiamo immaginare che vi sia qualche soggetto privo di documenti e dobbiamo provvedere ad acquisire tutti gli elementi necessari per l'identificazione". Il veicolo è stato posto sotto sequestro.

Sul luogo del sinistro era presente anche il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, per dare conforto in un momento di così grande difficoltà.

L'autista e la dichiarazione della Linea Spa: 'L'autobus non ha preso fuoco'

I colleghi definiscono l'autista che guidava il bus come un guidatore esperto che svolgeva l'attività da 7 anni. Si chiamava Alberto Rizzotto, 40 anni, originario di Conegliano ma residente a Tezze sul Brenta: era dipendente della Martini Bus che aveva noleggiato il mezzo alla società La Linea con la quale aveva in essere un contratto per il trasporto dei turisti a Venezia.

Al momento del sinistro, l'autista aveva a bordo i turisti prelevati dal centro storico e li stava trasportando in campeggio a Marghera.

"Nessuno sa ancora esattamente cosa sia successo, quello che sappiamo è che c'era una telecamera fissa sul cavalcavia. Da quel che ho visto delle immagini, per quel poco che si può vedere, si vede il bus arrivare a meno di 50 km/h, si vedono gli stop che si accendono, quindi avrebbe frenato.

Poi si vede che il mezzo si ‘appoggia’ al guardrail, si ribalta e cade giù" ha dichiarato all'agenzia LaPresse Massimo Fiorese, amministratore delegato dell'azienda La Linea Spa, la società di proprietà del bus. "Specifico che l'autobus non ha preso fuoco, ha fatto solo qualche fiammella. Essendo elettrico, se avesse preso completamente fuoco sarebbe stata una tragedia anche peggiore", ha aggiunto Fiorese.