Clint Hill, l’agente dei Servizi Segreti divenuto celebre per il suo intervento durante l’assassinio del presidente John F. Kennedy, è morto il 21 febbraio 2025 all’età di 93 anni, ma la notizia è stata resa nota solo recentemente. Testimone cruciale di uno degli eventi più tragici della storia americana, Hill è rimasto nella memoria collettiva come simbolo di coraggio e dedizione.
Chi era Clint Hill
Nato il 4 gennaio 1932 a Washburn, nel Dakota del Nord, Clint Hill si arruolò nell’esercito americano prima di entrare nei Servizi Segreti, dove divenne un punto di riferimento per la protezione dei presidenti.
La sua carriera ebbe una svolta drammatica il 22 novembre 1963, quando era incaricato di proteggere il presidente John F. Kennedy durante una visita a Dallas. Quella giornata segnò non solo la tragica morte del presidente, ma anche la vita di Hill, che, nonostante un intervento tempestivo, non riuscì a impedire l’attentato.
Durante l’attacco, Hill saltò sul retro della limousine presidenziale nel tentativo di proteggere Kennedy e la moglie Jacqueline, ma le pallottole arrivarono troppo rapidamente. Il suo gesto di coraggio è rimasto uno degli atti più simbolici di quel giorno. Hill ha vissuto a lungo con il rimorso per non aver potuto fare di più e solo anni dopo ha trovato la forza di raccontare la sua esperienza.
Nel libro Five Days in November, ha ripercorso quei drammatici momenti, offrendo una testimonianza diretta di uno degli eventi più sconvolgenti della storia americana.
Un lungo impegno e una vita dopo la Casa Bianca
Dopo il tragico evento, Hill continuò a servire sotto diversi presidenti americani, ma il peso di quella giornata lo segnò profondamente. Si ritirò dai Servizi Segreti nel 1975, rimanendo per sempre legato al ricordo di Kennedy e alla sua missione di proteggerlo.
Negli anni successivi, Clint Hill partecipò a numerosi eventi commemorativi, rilasciò interviste a giornalisti e autori e contribuì alla realizzazione di documentari sulla sicurezza presidenziale. La sua figura divenne il simbolo di una dedizione incrollabile alla protezione del presidente e della nazione.
Oltre alla sua carriera come agente, Hill si distinse per la sua umanità e il suo impegno nel mantenere viva la memoria di quei momenti storici. La sua scomparsa ha suscitato profonda commozione sia tra coloro che lo hanno conosciuto personalmente sia tra chi ha imparato a rispettarlo come una delle figure chiave della storia americana.
Clint Hill lascia un'importante eredità nella storia americana e nel contesto della sicurezza presidenziale. La sua testimonianza, arricchita dai suoi scritti e dalle numerose interviste rilasciate nel corso degli anni, offre una prospettiva preziosa per comprendere le complessità di un'epoca segnata da profondi cambiamenti e tragedie politiche.