Eddie Jordan, l'ex proprietario di team di Formula 1 e celebre opinionista televisivo, è morto all'età di 76 anni nelle prime ore del 20 marzo 2025 a Città del Capo, circondato dalla famiglia, dopo una battaglia di un anno contro un aggressivo tumore alla prostata.

Le cause della morte

Jordan aveva rivelato la sua malattia solo a un ristretto numero di amici e collaboratori, continuando a lavorare fino all'ultimo momento. Il 17 marzo, giorno di San Patrizio, aveva ancora comunicato le sue ambizioni per il London Irish Rugby Football Club, di cui era recentemente diventato patrono.

Una carriera all'insegna del rischio e del successo

Nato a Dublino nel 1948, Eddie Jordan iniziò la sua carriera nel motorsport come pilota, gareggiando in Formula Ford, Formula 3 e Formula 2, oltre a partecipare alla 24 Ore di Le Mans. Tuttavia, fu nel ruolo di team manager che divenne una figura leggendaria.

Nel 1991, dopo anni di successi nelle categorie minori, fondò la Jordan Grand Prix e portò il team in Formula 1. Nonostante le limitate risorse, Jordan riuscì a ottenere quattro vittorie in quindici anni e fu il trampolino di lancio per campioni come Michael Schumacher, Damon Hill e Rubens Barrichello.

Il momento più alto della sua carriera giunse nel 1998, quando Damon Hill vinse il Gran Premio del Belgio sotto la pioggia, regalando alla Jordan il primo trionfo.

Nel 1999, Heinz-Harald Frentzen fu persino un improbabile contendente al titolo mondiale. L'ultima vittoria arrivò nel 2003, con Giancarlo Fisichella in un caotico Gran Premio del Brasile.

Nel 2005, Jordan vendette la scuderia, che in seguito divenne Force India e oggi è il team Aston Martin.

L'era da opinionista e oltre la F1

Dopo aver lasciato le corse, Jordan entrò nel mondo della televisione come opinionista per la BBC e poi per Channel 4, guadagnandosi la fama di esperto provocatorio e informato. Fu lui a rivelare in anticipo il passaggio di Lewis Hamilton alla Mercedes nel 2012.

Negli ultimi anni aveva assunto un ruolo di consulente nel paddock, facilitando il trasferimento di Adrian Newey all'Aston Martin.

Oltre alla F1, Jordan era appassionato di musica e suonava la batteria nella sua band "Eddie & The Robbers". Amava anche il ciclismo, il golf e le arti.

Il cordoglio del mondo della Formula 1

Stefano Domenicali, CEO della Formula 1, ha dichiarato: "Siamo profondamente rattristati dalla scomparsa di Eddie Jordan. Con la sua energia inesauribile, sapeva sempre come far sorridere la gente. È stato un protagonista della Formula 1 e ci mancherà immensamente."

La famiglia ha rilasciato un comunicato: "Eddie ha lasciato un vuoto enorme nelle nostre vite, ma anche tanti ricordi meravigliosi che ci aiuteranno a sorridere attraverso il dolore."