Nel pomeriggio di martedì 17 giugno, la cittadina di Racale (in provincia di Lecce) è stata teatro di un fatto di cronaca nera.

Una donna di 53 anni, identificata come Teresa Sommario, è stata infatti uccisa all’interno della sua abitazione. A toglierle la vita è stato il figlio, Filippo Manni di 21 anni, che l'ha colpita con un'accetta.

La confessione del figlio, Filippo: 'Mi si è spento tutto'

Subito dopo l’aggressione, Filippo Manni è fuggito dal luogo del delitto, vagando per il paese senza alcuna meta; il ragazzo è stato poi rintracciato poco distante e in evidente stato confusionale e preso in custodia dai carabinieri della compagnia di Casaranno e dai colleghi del nucleo investigativo di Lecce.

Durante l'interrogatorio, Manni ha ammesso le sue responsabilità: "Ad un certo punto - ha dichiarato in presenza del magistrato e del suo legale, l'avvocato Francesco Fasano - mi si è spento tutto. Sono salito al piano di sopra, ho preso l'ascia e l'ho uccisa. Altre volte per scherzo l'ho pensato dicendoglielo e oggi l'ho fatto". Secondo quanto riportato dall'ANSA, il reo confesso non avrebbe fatto trapelare emotività e ravvedimento.

I motivi scatenanti della lite sarebbero legati ad un mancato saluto, ma più in generale affonderebbero le radici nelle ripetute discussioni sui suoi studi e sulle scelte future.

Ad aver commentato l'accaduto è stato anche il sindaco di Racale, Antonio Salsetti: "È una tragedia che non ha una spiegazione.

Non ha un motivo, nasce dal nulla. Conosco la famiglia da tantissimi anni. È un momento duro. Faccio fatica a pensare a quanto sia accaduto. Non c'era alcuna avvisaglia. Oggi siamo sconcertati, non ho parole. Parliamo di un ragazzo come tanti, senza alcun problema. È un giovane universitario, studiava a Roma, da dove era tornato poco tempo fa".

Chi era Filippo Manni, il 21enne reo confesso: studiava a Roma

Filippo Manni era iscritto al corso di Economia all’università di Roma, ma da qualche settimana si era preso una pausa estiva. Aveva deciso di far ritorno a casa in Salento per partecipare alla festa patronale dedicata a San Sebastiano, che si è tenuta sabato scorso.

Da ragazzo, invece, aveva fatto parte del gruppo boy scout del suo paese, grazie al quale era riuscito a stringere numerose amicizie. Nel tempo aveva coltivato una passione per la chitarra e aveva persino pensato di lasciare l’università per frequentare il Conservatorio.