La 'nduja conquista il mondo anglosassone. E quanto afferma l'agenzia di stampa Bloomberg, la quale dedica al tipico insaccato calabrese un lungo articolo nel quale spiega che ormai è Nduja mania negli Stati Uniti.

'Nduja e USA: una storia d'amore

Gli chef di molti ristoranti americani e britannici sono entusiasti di questo prodotto perché affermano che “che va bene con ogni cosa”, evidenziando il fatto che il suo gusto piccante è molto apprezzato dai loro clienti; in particolare Jacob Kennedy ha servito nel suo ristorante “Bocca di Lupo” nei pressi di Piccadilly Circus a Londra la nduja con le orecchiette insieme a cipolla rossa, pomodoro e rucola; a New York, April Bloomfield, chef dello “Spotted Pig” noto ristorante di New York è famosa per i suoi calamari ripieni con nduja e anche lo chef stellato Michelin Jason Atherton è un estimatore della Nduja e nel suo nuovo ristorante Temple and Sons, nel quartiere finanziario di Londra serve un piatto di cipolle con salsa di pomodoro e nduja.

Eppure, quando nel 2006 lo chef Francesco Mazzei ha inserito la nduja nel menu del suo ristorante di Londra, nessuno la conosceva al punto che fu costretto ad aggiungere una nota per spiegare di cosa si trattasse, una salsiccia piccante e spalmabile della sua terra natia: la Calabria.

Le origini di una specialità Made in Italy

L'origine della Nduja è legata alla necessità dei contadini, di utilizzare tutte le parti del suino; dopo aver dato ai proprietari terrieri le parti più pregiate dell'animale, gli scarti (stomaco, milza, polmoni, intestino, esofago, trachea, faringe, parti carnose della testa, grassi vari) con l’aggiunta del peperoncino piccante calabrese (solitamente in ogni 2 Kg di carne viene mescolato 1 Kg di peperoncino), venivano insaccate nel budello cieco e, alla fine, veniva aggiunto

il sale (con una percentuale del 3% circa sul totale) per poi affumicare il tutto.

La ‘nduja, originaria delle zone del Monte Poro, in Calabria, precisamente di Spilinga, paese tra l’Altopiano di Poro e Tropea ha un forte valore nutritivo e terapeutico, dato, quest’ultimo, dall’abbondante presenza di peperoncino.