Barbara Nappini è presidente di Slow Food Italia e organizzatrice della terza edizione di Slow Wine Fair, fiera internazionale del Vino buono, giusto e pulito, che si è tenuta a Bologna Fiere nei giorni scorsi. Una parte della manifestazione è stata dedicata alle imprese che grazie a macchinari, attrezzature e tecnologie innovative contribuiscono al rinnovamento del sistema agricolo e permettono ai vignaioli di adottare metodi di produzione sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Blasting News ha intervistato Barbara Nappini per conoscere le sue opinioni sull'assunzione di vino come concetto salutare.
Barbara Nappini: 'Ciò che fa bene all'ambiente fa bene anche alle persone'
Allo Slow Wine Fair 2024 si celebra il vino di qualità. Come si associa il vino al benessere e alla Salute delle persone?
"Il cibo di qualità e un vino di qualità devono far bene a tutto. Ormai è superata la concezione in cui la salute è soltanto individuale della persona, ma deve essere un benessere collettivo che riguarda anche l'ambiente in cui viviamo. Infatti, non a caso il concetto è quello del welfare, in cui ci riconosciamo molto rispetto al rapporto tra cibo e salute. Pertanto ciò che fa bene all'ambiente fa bene anche alle persone, a tutti i livelli. A proposito del vino, è ovvio e lo sappiamo benissimo che se consumato in dosi eccessive non fa bene, ma se visto come un benessere psichico ed emotivo di convivialità con gli altri, contribuisce sicuramente al benessere generale".
Come si coniugano cibo e vino buoni e cibo e vino etici?
"Ciò che è più importante è saper riconoscere un cibo di qualità, che deve essere buono dal punto di vista della gradevolezza come esperienza, ma deve essere anche rispettoso dell'ambiente. C'è anche un elemento etico in questo: quindi rispetto dell'intera filiera produttiva e nessuno deve essere sfruttato.
Per noi la qualità è questa e abbiamo sempre più bisogno di consumatori e cittadini che la sappiano riconoscere e che siano capaci di sceglierla.
Infatti abbiamo parlato direttamente di conversione ecologica, non di transizione. Infatti non abbiamo il tempo di transitare lentamente verso un orizzonte sostenibile, e abbiamo invece bisogno che si percepisca l'urgenza delle istanze ambientali".
Questo è un quadro generale di come vede il futuro?
"Sì, è proprio il futuro e ormai si già stanno facendo delle politiche ambientali da anni. Le politiche ambientali hanno un orizzonte molto breve, quindi di circa cinque anni. Abbiamo bisogno di una politica di divisione e di prospettiva che guardi al futuro anche di chi deve ancora nascere".
Chi è Barbara Nappini
Nata a Firenze nel 1974, Barbara Nappini ha avuto una lunga esperienza professionale in una multinazionale nel settore della moda, e poi ha deciso di trasferirsi in campagna, scoprendo così una profonda passione per la permacultura e le tecniche agricolturali sperimentali. Impegnandosi nell'autoproduzione, ha fondato l'associazione Il Grano e le Rose.
Il suo incontro con Slow Food Colli Superiori del Valdarno nel 2012 e la scoperta di Terra Madre hanno segnato un punto di svolta nella vita di Nappini. Nel 2014, durante il Congresso di Riva Del Garda, è diventata membro del Comitato Esecutivo Toscana e del Consiglio Nazionale, mantenendo gli incarichi fino al 2018.
Ha inoltre partecipato come delegata a Terra Madre Giovani durante l'Expo 2015, contribuendo ì con l'ufficio educazione come docente nel contesto del progetto Orto In Condotta. Nel periodo 2019-2020, ha svolto un ruolo di leadership nel progetto Slow Food In Azione.