Per la prima volta sul palcoscenico del Festival di Sanremo 2013 Claudio Bisio si esibisce in un monologo senza polemiche; prima chiede comunque il permesso al pubblico, remore della fatica di Maurizio Crozza nel cominciare il suo, poi comincia: "Finché ci sono loro in questo paese non cambierà mai, dicono una cosa e ne fanno un'altra, non mantengono le promesse, sono incompetenti, bugiardi, inaffidabili, mandiamoli tutti a casa... Non parlavo degli eletti, ma degli elettori, stavo parlando di noi, degli italiani, perché siamo noi i mandanti, noi che li abbiamo votati.

Se li guardate bene è impressionante come ci assomigliano, sono come noi italiani, precisi sputati".

Ha sottolineato inoltre le difficoltà nel proporre un monologo comico sul prestigioso palco dell'Ariston dove "sono passati Gorbaciov che ha parlato della democrazia, Toto Cutugno che ha portato l'Armata Rossa, Belen che ha portato la farfallina: io potrei portare il biscione, il tatuaggino che ho sulla caviglia, dopo dieci anni a Mediaset è il minimo; mi ha fregato Benigni, con il cavallo bianco, il tricolore, l'inno di Mameli, la Costituzione, ha alzato troppo livello, io sono cresciuto con Topolino".

Il comico ha poi trattato anche l'argomento onestà:  "Non puoi gridare governo ladro se non rilasci neanche uno scontrino.

Ho visto ciechi accompagnare la moglie in macchina, chi si lamenta dell'immigrazione e affitta in nero ai gialli, danno sempre la colpa allo Stato, sempre e comunque anche se cade un meteorite e la moglie li tradisce"