Dopo il lisergico esordio, i PinkFloyd iniziano un tour negli USA durante il quale l'instabilità del genio Barrett inizia a manifestarsi in tutta la sua gravità: sguardo assente, mutismo durante le interviste e inaffidabilità nei concerti, dove Syd non esita a scordare la sua chitarra per improvvisare assoli che mandano in tilt il gruppo. E' definita la pazzia di Barrett; a mio avviso, è solo la peggior conclusione dell'infinita genialità di un grande compositore-certo, forse condita da qualche cartone di troppo.
La band decide di ingaggiare l'amico chitarrista David Gilmour, per sostenere a aiutare Syd, ormai palesemente in difficoltà (è un alibi, oppure veramente la band non si è resa conto della necessità di sostituire uno dei fondatori del gruppo?
Nessuno sa rispondere. A me piace pensare che fu l'ultimo tentativo di aiutare un amico).
Il risultato della nuova formazione è A Saucerful Of Secrets, disco di transizione tra "quello che sarebbero potuti essere i Pink Floyd" e quello che "saranno i Pink Floyd". La cosa più incredibile è che il risultato di questo delicato momento è un album incredibilmente bello, dove le folli sonorità di Barrett (ridotte al minimo) vengono governate dalla maturità melodica di Waters - che prenderà dopo poco le redini del gruppo.
Basta chiacchiere, play
Ecco il funkeggiante giro di basso di Let There Be More Light accompagnato da dolci melodie di tastiera. Gli stridi del primo disco sono rimasti nello spazio con il pifferaio.
Ma come non innamorarsi di questa nuova armonia, delle dinamiche ben studiate e delle voci di Wright,Waters e Gilmour che si alternano a sottolineare le diverse parti del pezzo, che termina con il primo assolo di Gilmour. Niente male, David.
Nella seconda traccia ecco finalmente lo zampino di Syd, con il suo stile lisergico alla chitarra slide.
Per il resto, emergono sonorità beat sostenute da un'ottima sezione ritmica. Waters sta prendendo il controllo!
Sì, Roger ha deciso: Set the Controls for the Heart of the Sun. Pezzo sinuoso, dove la psichedelia old school lascia spazio alla nuova impostazione del gruppo,a ccompagnando con voce sussurrata l'ascoltatore in un altro tipo di viaggio.
Trip diverso, sempre allucinante. Solo un po' più rilassante.
L'impronta di Waters si fa sempre più marcata in Corporal Clegg, brano rock vagamente acido e talvolta imprevedibile, il cui testo anticipa il tema della guerra, ampiamente trattato dal bassista durante il suo periodo alla guida del gruppo.
Ed ecco la title track, A Saucerful Of Secrets che, come da tradizione, è la più complessa dell'album. Pezzo strumentale che attraversa diversi stati d'animo: si parte dall'inferno,con suoni tetri che tengono l'ascoltatore in tensione. Nel momento più critico e insostenibile, la batteria mette ordine a quel caos, facendo vedere un po' di luce. Bel lavoro Mason, ce l'hai fatta: arriva il paradiso, con il crescendo dell'organo che dà pace ai sensi e alla mente.
Nel finale siamo in cielo, a bere un aperitivo con Dio. Pezzo fantastico, forse l'apice del gruppo.
L'ascoltatore è ancora in estasi dal pezzo precedente. Impossibile prestare attenzione alla dolce ballata See Saw, cantata dal delizioso Wright.
Oops, sta tornado a fare effetto il trip dell'ultimo disco? No,è l'addio di Syd che, con l'ultima traccia, Jugband Blues -scritta e cantata da lui- ci ricorda che la sua mente è in confusione e che non può essere chiusa in un semplice quadrato ritmico. Barrett abbandona i Pink Floyd,con un confusionario e malinconico (poteva essere altrimenti?!)addio.