L'Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche e Audiovisive) poteva scegliere tra sette film candidati a rappresentare l'Italia ai prossimi Academy Awards e alla fine ha ridotto la rosa a una terna: Anime nere, Le meraviglie e Il capitale umano. Tra questi (il primo, l'epopea criminale di una famiglia calabrese, il secondo, uno squarcio intimista sul delicato passaggio di una ragazzina da un'infanzia bucolica, incardinata sul mito paterno, al mondo adulto) l'ha spuntata l'ultimo, Il capitale umano, un noir ispirato a un romanzo americano scritto da Stephen Amidon e riadattato dagli sceneggiatori e dal regista Paolo Virzì al contesto finanziario e alto-borghese della Brianza.

È questo, dunque, un ulteriore riconoscimento per un film che ha riscosso grande successo di critica e pubblico e che è stato premiato in Italia con sette David di Donatello, uno dei quali per il miglior film, battendo, tra gli altri, anche La grande bellezza, che cominciava allo stesso modo, proprio un anno fa, la cavalcata verso il suo celebrato Oscar. Fabrizio Gifuni, uno degli attori protagonisti, raggiunto al telefono, ha commentato la notizia con incontenibile entusiasmo: "è stato un film per me, per tanti aspetti, davvero importante, sicuramente una delle sceneggiature più belle che ho letto negli ultimi dieci anni. Già in fase di scrittura, il film era un congegno che funzionava perfettamente.

E poi ho un ricordo di grande libertà e divertimento sul set. Uno dei talenti di Paolo (Virzì, il regista, N. d. R.) è quello di mettere gli attori nelle condizioni migliori per lavorare". Ed ancora, ha osservato: "credo che sia un film accessibile a un mercato internazionale e questo lo dimostra il fatto che sia stato venduto in trenta paesi.

E poi dietro c'è un romanzo americano che s'interroga su una questione universale, ossia come si traduca concretamente tutto questo grande discorso sulla finanza sulle vite delle persone". Paolo Virzì, che sta vivendo un triste momento dopo la morte, pochi giorni fa, della mamma Franca (a cui si è ispirato per la protagonista del suo film più commovente, La prima cosa bella), si è detto "molto onorato di rappresentare il nostro paese in un momento così complicato e così vivo del nostro Cinema".