Se non fosse per la diffusione del repertorio fotografico avvenuta senza censure solo alla fine del conflitto (all'inizio della Grande Guerra, i giornali potevano cantare soltanto le vittoriose gesta dei nostri inesperti soldati), non potremmo mai immaginare cosa voglia dire passare settimane, mesi o addirittura anni, accucciati nelle trincee, con il fango che durante la stagione invernale arriva fino alla vita, col cadavere del compagno con cui si è condivisa l'ultima sigaretta a pochi metri, con la paura e l'incredulità che hanno ininterrottamente velato gli occhi di migliaia di ragazzetti di campagna, appena maggiorenni, chiamati al fronte a lasciarsi sparare come conigli.

Oggi la guerra passa in televisione, e i palazzi smembrati dalle bombe, gli sfollati che cercano di attraversare le frontiere, le bambine kamikaze, sono all'ordine del giorno. Ma c'è qualcosa in quel primo conflitto mondiale che ci turba ancora oggi.

Sarà perché si tratta di un conflitto che ha toccato le nostre famiglie in prima persona, come racconta Aldo Cazzullo nel suo libro La guerra dei nostri nonni. Sarà perché era la prima volta che l'Italia si cimentava in un'impresa, seppur brutale e negativa, unita contro ciò che c'era al di là delle frontiere. Sarà la fascinazione che subiamo da fotografie centenarie e sbiadite, che ci riportano indietro in un tempo che non è poi così remoto. La risposta verrà da sé.

Ma guai a dimenticare. A rinfrescarci la memoria ci pensano le diverse retrospettive dedicate al tema. A cominciare da La Grande Guerra di Lorenzo Viani. Viareggio-Parigi-Il Carso. Pittura e fotografia della Grande Guerra in Lorenzo Viani e Guido Zeppini, aperta fino al 1 marzo 2015 presso la Villa Argentina di Viareggio, dove gli scatti di Zeppini raccontano la vita quotidiana dei soldati negli accampamenti.

Un'altra mostra aprirà a Padova, presso il Palazzo del Monte di Pietà, il prossimo 28 febbraio dal titolo Questa è guerra! Cento anni di conflitti messi a fuoco dalla fotografia, che racconterà, fino al 31 maggio 2015, cento anni di conflitti attraverso le immagini scattate da semplici civili e dai grandi fotografi del Novecento.

Un'altra mostra è ospitata a Brescia fino al prossimo 17 gennaio: si intitola La frontiera silenziosa. 1914-1918 La Grande Guerra ed è aperta presso La Casa del Popolo "Euplo Natali". A Roma, invece, fino al 30 aprile 2015, è possibile visitare la retrospettiva Roma e la Grande Guerra 1915-1918 presso il Museo di Roma - Sala della Fotografia, che racconta come Roma, pur lontana dai luoghi degli scontri, ebbe, durante quegli anni, un ruolo di primo piano. Infine, Rovereto ospita fino al 15 marzo 2015, presso Palazzo Alberti, la rassegna Lo sguardo inquieto, curata dal Museo Civico della città.