Ad un primo ascolto, l'apprezzamento che si può fare sull'ultima fatica di Stefano "Cisco" Bellotti, è la soluzione di continuità che l'ex frontman del Modena City Ramblers ha voluto dare a quell'episodio isolato che è stato "Radio Rebelde". Già con "Viva la vida" i Ramblers pur senza abbandonare la via della patchanka avevano preferito riorientare il suono in direzione più celtica seguendo più la linea tracciata nei primi album che non la svolta, pur caratterizzata da una transazione in termini di line-up, in direzione caraibico-dub-latino americana di "Radio Rebelde".

Cisco, già da "La lunga notte" ha voluto riprendere il discorso laddove, se non era stato proprio interrotto, si era comunque ridimensionato. E nella sua veste di solista, ormai quasi decennale, la parola esplorazione è sicuramente quella giusta per descrivere la volontà del cantautore carpigiano, di non voler essere statico.

Matrimoni e funerali, citazioni e omaggi

Per la verità "Matrimoni e Funerali" ha una doppia linea di continuità, perché se da un lato c'è l'esplorazione sonora che caratterizza il suono ora folk (Come agnelli in mezzo ai lupi, Il girarrosto) ora più rock (Supermarket in duetto con Pier Paolo Capovilla); dall'altro c'è il ritorno in consolle di Arcangelo "Kaba" Cavazzuti, storico produttore dei primi cinque album dei Ramblers oltre che membro effettivo del gruppo nei primi anni duemila, e la conferma di Giovanni Rubbiani ad affiancare il songwriting di Cisco, il quale probabilmente non passerà alla storia come un innovatore, ma sicuramente si è giocato tutte le sue carte di interprete.

Il disco alterna spessore e leggerezza ma soprattutto cita e omaggia: ne "Il girarrosto", in cui viene affiancato dal Coro delle Mondine di Novi, cita il Jannacci di "Ho visto un re"; mentre la title-track (in duetto con Angela Baraldi) richiama i suoni balcanici di Goran Bregovic. E poi c'è "Cenere alla cenere" con la chitarra di Massimo Zamboni che sembra un brano apocrifo dei C.S.I.

Giunti alla fine del disco si ha la sensazione che senza i vari ospiti il lavoro di Cisco ne esca indebolito, soprattutto nei testi nei quali la costante è la cupezza quasi a sottolineare (come nel brano Marasma) che l'Italia e il mondo hanno preso una piega irrimediabilmente decadente e poco resta da fare. Ciò non toglie che "Matrimoni e Funerali" sia comunque un buon disco, utile soprattutto a chi voglia esplorare il mondo di Cisco e di chi lo ha ispirato lungo tutta la sua carriera.