Difficilmente si trovano in giro pellicole della durata di quasi due ore che siano così coinvolgenti come lo è, senza dubbio, "Black Sea" di Kevin Macdonald, film d'azione. Il ritmo è serrato e non lascia tregua allo spettattore tenendolo incollato al video con il fiato sospeso dal principio alla fine. Si tratta di una sorta di caccia al tesoro nascosto nelle profondità del mare.

Trama del film

Il protagonista della vicenda è il capitano Robinson interpretato dall'ottimo Jude Law. Dopo molti anni di fedele servizio alla guida dei sottomarini, Robinson viene licenziato su due piedi dalla società presso cui ha lavorato per anni che si occupa del recupero dei relitti.

L'uomo, durante la lunga e impegnativa carriera marittima, ha subito l'allontanamento da parte della moglie perdendo anche la vicinanza del figlio. Ritrovatosi disoccupato e divorziato decide di riscattarsi con un'impresa a dir poco audace.

Robinson ha in mente di recuperare il grosso carico d'oro contenuto in un sottomarino tedesco arenatosi sul fondale del Mar Nero nel 1941 all'epoca della Seconda Guerra Mondiale. Per riuscire ha bisogno di fondi per procurare un sottomarino e l'equipaggio per manovrarlo deve essere composto da almeno 12 uomini.

L'inganno di un falso amico

Daniels, perfido personaggio, presenta con l'inganno al capitano un improbabile finanziatore, tale Lewis. Quest'ultimo promette 180.000 dollari in cambio del 40%, minimo, del bottino che si recupererà.

In realtà però è tutto un inganno orchestrato dalla società che ha licenziato il capitano con lo scopo di mettere le mani sui lingotti d'oro sfruttando la manodopera dello stesso Robinson e degli altri uomini coinvolti nel recupero. Il vecchio e malconcio sottomarino procurato per compiere l'impresa è russo, l'equipaggio è composto per metà da russi, per l'altra metà da inglesi con conseguenti e inevitabili acredini tra i due gruppi.

Daniels (interpretato dal bravo Scott McNairy) è in realtà uno scagnozzo alle dipendenze della società dei relitti: solo all'ultimo momento rivelerà che per l'equipaggio non c'è nessun guadagno in vista e che tutto l'oro andrà alla società. Intanto le tensioni tra russi e inglesi determinano disastri continui rendendo l'impresa e la sopravvivenza dei naviganti quasi proibitive.

Molti uomini perdono la vita ma il capitano Robinson non si arrende, è deciso a portare a termine il lavoro.

La volontà di riuscire

Quando il capitano sta per perdere le speranze di ritrovare il relitto del sottomarino tedesco, ricoperto in gran parte dalla sabbia, eccolo spuntare fuori all'improvviso scoperto da tre sommozzatori inviati dallo stesso capitano in perlustrazione: l'oro c'è e vale tantissimo. Intanto la situazione a bordo diventa difficilissima. Ciò nonostante, grazie alla bravura di Robinson e alla sua ferrea determinazione, l'impresa sembra quasi potersi compiere ma all'ultimo momento qualcosa và storto. È ancora quel farabutto di Daniels a metterci lo zampino istigando un uomo inglese dell'equipaggio a ucciderne un altro russo, proprio il responsabile dei motori: si mette davvero male.

Il vecchio sottomarino russo è ormai in balia del mare con due sole persone vive a bordo oltre al capitano.

Emblematica la scena in cui il capitano, consapevole del destino avverso, fuma una sigaretta davanti al mucchio di lingotti d'oro pensando alla ex moglie e al figlio piccolo ormai lontani. Il finale è tutto da gustare ed è preferibile non togliere il piacere della sorpresa.