"L'aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e così, noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi". Questo scriveva Khalil Gibran nella prima metà del Novecento. Un pensiero che, oggi, pare trovare rinnovata vita con"Inside Out", l'ultimo capolavoro della Disney-Pixar,firmato Pete Docter.

"Out" e "inside", fuori e dentro: l'Out è l'esterno, la vita vista in relazione alle cose del mondo; l'Inside è l'interiorità, la vita esplorata attraverso i sentimenti. E così, servendosi di questi due aspetti, il film racconta una storia di crescita, scandita dai coloriintensidelle emozioni: iltrasferimento di Riley,briosa e vivace ragazzina undicenne, da un verde e luminoso Minnesota ad una grigia e, a primo impatto, cupa San Francisco, diventa l'occasione per tuffarsi nel mondo arcobaleno che si agita dentro noi; là, dove può accadere che la "Sala di controllo" sfugga ai comandi e che le certezze, isole felici, possano crollare una ad una, per poi essere nuovamente e diversamente plasmate.

Emozioni: le sfumature della vita

Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto. Giallo, Blu, Rosso, Viola e Verde. Unperfetto connubio di forme e di colori: sono i grandiosi e, sicuramente, indimenticabiliprotagonistidi questo film che, muovendosi lungo il filo di una narrazione avventurosa, dai ritmi incalzanti e divertenti, capace di intrattenere i più piccoli e gli adulti, spinge a guardarsi dentro, a proiettarsi nelle isole di emozioni che galleggiano nel mare infinito di ogni mente. E questi cinque, amabili personaggi, in realtà, portano in scena le ultime teorie neurologicherelative alla costruzione della personalità, dando corpo all'incorporeo, rendendo visibile ciò che visibile non è. Il percorso emozionale lungo cui essi si muovono passa dalle miriadi di sfere colorate (che rappresentano ogni sorta di ricordo) al burrone in cui tutto diventa oblio, dalle vitali Isole Personali ai necessari (e purtroppo corruttibili) Ricordi Base, dalla favolosa Terra dell'Immaginazione agli strepitosi studi cinematografici che costruiscono i sogni, dagli immensi scaffali della Memoria a Lungo Termine all'oscurità del Subconscio...

E poi c'è lui, l'Amico Immaginario, un personaggio speciale, unico, capace di commuovere e di toccare l'anima con estrema delicatezza. Prima di dissolversi nel totale oblio, ha la forza di urlare a Gioia: "Portala sulla Luna per me"... Sa che non è più tempo per lui. Sa che la bimba non è più bimba.

Ogni immagine, anche quella apparentemente più semplice, rimanda ad un significato ulteriore e profondo: un treno del pensiero che spinge ad interrogarsi, stimola la ricerca di molteplici chiavi di lettura, sfida a comprendere che non si può vivere solo di emozioni assolute, insegna che ci si può nutrire di sfumature.

Crescita. Consapevolezza che la vita si snoda lungo binari in cui i puri stati emozionali si fondono tra loro, in un continuo intreccio di elementi, in una complessa e precisa struttura organizzativa che attinge alle luci e alle ombre del subconscio, alla forza della memoria, alla straordinarietà dell'immaginazione, alla duttilità del pensiero astratto, al potere del pensiero cognitivo.

Nella filosofia di "Inside Out", nessuna emozione vince su un'altra: tutte hanno la medesima dignità, tutte sono indispensabili, tutte vanno accolte e vissute. E, nell'era della ricerca della Gioia ad ogni costo, il riscatto finale della Tristezza appare quasi rivoluzionario.

Emozioni e colori. Realtà e fantasia. Magia e bellezza. Una straordinaria storia chiamata vita.