Più ci avviciniamo alle feste nataliziee più ecco spuntare come funghi tutta una serie di commedie italiane per il grande schermo confezionate per la famiglia, dai classici cinepanettoni, con protagonisti Christian De Sica e le sue vacanze in svariate località, a comedy che, invece, tendono a distaccarsi da quest’ultimo aspetto, come nel caso dei film girati dal toscano Leonardo Pieraccioni. Dopo un fantastico via vai del 2013, il regista fiorentino ritorna al Cinema dal 7 dicembre 2015 con Il professor Cenerentolo, rispettando la cadenza biennale per l’uscita delle sue pellicole in sala.

Recensione

Nonostante il fiorentino Leonardo Pieraccioni abbia inserito nel corrente film una comoponente vagamente favolistica e fiabesca, non tardiamo comunque ad accorgeci della quasi ormai totalmente sgonfia verve comica del frizzante e vivace regista toscano. Per l’appunto, anche se nelle sue ultime pellicole vi si notavano i primi cedimenti, malgrado ciò, a tratti, almeno qualche sorriso Pieraccioni era ancora capace di regalarlo al pubblico in sala, sazio del panettone appena consumato in famiglia.

Con Il professor Cenerentolo, viceversa, “l’operazione buon umore” non viene portata a termine. Le battute e le gag sono fiacche, e gli attori non riescono a suscitare la benché minima ilarità, compreso Pieraccioni stesso.

Sia lui, che il turbolento amico Massimo Ceccherini sembra che a questo punto della loro carriera recitino meccanicamente e con scarso impegno, mentre la bella Laura Chiatti, nel ruolo di Morgana, si dimostra inadeguta per i toni su cui viaggia il film e del tutto inabile nel rispetto dei tempi comici.

Per quanto riguarda, invece,Flavio Insinna, il presentatore di Affari tuoi, dopo la discreta prova nelle vesti di doppiatore di Bymax in Big Hero 6, qui si palesa completamente fuori parte e sotto tono….

Insomma, ci si accorge facilmente di quanto i quattro protagonisti stiano chiaramente recitando e non interpretando un personaggio.

Inoltre, il film viene a mancare persino di quella massiccia toscanità che rendeva per lo meno divertente questa tipologia di commedie, trascurando aimè, così facendo, quell’irresistibile aspetto folcloristico rivelatosi negl’anni il loro punto di forza.

Difatti, l’ambientazione non è più vincolata alla campagna od alle città alberganti nella regione Toscana, e la maggior parte degli attori e dei caratteristi hanno radici laziali o del sud Italia, dandoci l’impressione di guardare più una nuova puntata televisiva di Made in Sud, che un lungometraggio prodotto dalla Levante Film.

Di certo, anche Il professor Cenerentolo, alla stregua di molti altri film di Leonardo Pieraccioni, si fa veicolo di genuini messaggi morali, come in questo caso l’imperfezione dell’essere umani, e di critiche all’attualità inerente al panorama socio-politico nostrano. Ciò nonostante, ne Il Professor Cenerentolo, il marchio di fabbrica del filone pieraccionesco si manifesta notevolmente sbiadito e lontanamente riconoscibile, e di conseguenza spiazzante per tutti coloro che andranno al cinema aspettandosi esclusivamente di vedere un film per una sua buona parte parlato in vernacolo toscano, per poi in verità trovarvi ben altro…. Probabilmente il peggior film girato da Leonardo Pieraccioni sino ad ora.