Settanta anni fa, Vilniusera conosciuta come la "Gerusalemme del Nord", una tranquilla città in cui vivevano più di 100.000 ebrei. Ma all'improvviso tutto svanì.In soli tre anni, durante l'Olocausto, il 95% degli ebrei lituani venne ucciso. Oggi, in seno a questa terribile tragedia, è emersa una storia di speranza e di coraggio grazie al lavoro e alle ricerche degli archeologi.

Molti ebrei di Vilnius furono uccisi e gettati in diverse fosse comuni nel bosco di Ponary tra il 1941 e il 1944.L'8 giugno scorso, un team di archeologi e ricercatori, con a capo Richard Freund, professore all'Università di Hartford, e Jon Seligman, archeologo dell'Antiquities Authority, ha scoperto l'esistenza di un tunnel a Ponary, alle porte di Vilnius.

La presenza di questa via di fuga era diventata ormai quasi una leggendaraccontata dai sopravvissuti che l'hanno tramandata di discendenti,tra cui il bisnonno di Freund.

Il 14 aprile 1944, 80 ebrei cominciarono a fuggire dalla fossa in cui erano tenuti prigionieri, attraverso un tunnel di circa 30 metri di lunghezza, ad una profondità di circa3 metri. Il lungo corridoio sotterraneo era stato scavato con le mani nude e con dei cucchiai dai prigionieri, che poterono faticosamente ritrovare la libertà.

Scavando nel buio della notte, incatenati l'uno all'altro, gli ebrei riuscirono segretamente ad aprirsi una via di fuga per tre lunghi mesi, prima di tentare di sfuggire alla morte. Delle80persone che tentarono la fuga, solo 11 riuscirono a sopravvivere.

Per decenni, la posizione esatta del tunnel è rimasta un mistero; gli archeologi non potevano scavare nel sito, per rispetto verso i più di 100.000 corpi sepolti a Ponary. Solo il progresso della tecnologia archeologica ha permesso a Freund e al suo team di studiare la zona, utilizzando tecniche non invasive, tra cui il georadar (GPR) e la tomografia elettrica (ERT).

Richard Freund, che ha studiato i risultati ERT, ha affermato: "Già dal primo test effettuato sul terreno si è rivelata la presenza del corridoio sotterraneo. Non vi era nulla se non sabbia e il tunnel illuminato".

  • Il GPR funziona in modo simile al radar tradizionale, ma piuttosto che inviare onde radio attraverso l'aria, le trasmette nel terreno. I risultati illustrano ciò che si trova nel sottosuolo, evitando azioni invasive. Ilgeofisico Dean Goodman, della GPR-SLICE Software, ha spiegato che gli studiosi possono immediatamente vedere ed esaminare i risultati.
  • L'ERT funziona inviando corrente nel terreno, e misurando la resistenza elettrica dei vari substrati, producendo una mappa tomografica di tutto ciò che si trova nel sottosuolo.

"Le nuove tecnologie permettono ai ricercatori di ottenere informazioni su ciò che avvenne in un'epoca lontana senza dover dissacrare un luogo di sepoltura" ha dichiarato Freund.

Il professore è attualmente impegnato a collaborare con il Museo statale di Vilna, il Gaon, e il Centro di Tolleranza della Lituania, per creare una mostra permanente in cui i visitatori di tutto il mondo possano ascoltare la storia degli ebrei coraggiosi che scavarono un tunnel per fuggire dalla fossa della morte. Lo studioso ha rivelato che, grazie a questa scoperta, si è aperta una nuova pagina relativa all'Olocausto: "Una storia di vita invece che di morte".