Non poteva scegliere location più suggestiva per il suo Re Lear del teatro romano di Ferento, il Varesino Giuseppe Pambieri maturato professionalmente al Piccolo di Milano, che calcherà il 1 di agosto 2016 il palcoscenico della storia. Sarà Re Lear per una notte all'anfiteatro romano della Tuscia, sito archeologico perfettamente conservato a sei chilometri da Viterbo. Per la regia di Giancarlo Marinelli, Pambieri ripropone per questa estate i classici shakepeariani, quasi fosse una tappa obbligata per il teatro e per gli addetti ai lavori. Ancora una sfida dopo la rappresentazione a Marina di Pietrasanta per il Festival La Versiliana, che imporrà anche a Ferento la presenza di sua figlia Micol.
La storia di Re Lear
Un gradito ritorno al teatro classico, che ha strutturato la formazione artistica di Pambieri sotto la guida di grandi maestri come Strehler e Albertazzi. Talvolta diretto da sua moglie Lia, Pambieri sarà un Re Lear coinvolgente che si spoglierà di sè stesso, rimanendo solo Lear, avvolto dall'affetto delle sue tre figlie Goneril, Regan e Cordelia, quest'ultima sua preferita perchè più spontane e sincera delle prime due, ma che darà filo da torcere. L'organizzazione del teatro di Ferento ha effettuato una scelta accurata del cartellone 2016, infatti Giuseppe Pambieri ritorna nella Tuscia dopo il debutto nazionale all'anfiteatro di Sutri nel luglio scorso con l'Antigone per la regia di Lia Tanzi.
Lieto ritorno nella Tuscia
Nel 2014, nell'ambito delle attività culturali della Regione Lazio, la "Compagnia Pambieri" è stata inserita in un progetto rivolto ai comuni con rassegne teatrali a Viterbo presso l'Auditorium di Santa Maria in Gradi dell'Università della Tuscia. In quell'occasione, tale realtà artistica portò in scena l'Infinito di Leopardi, ritenendo "la figura del poeta di Recanati molto attuale e molto più vicino ai ragazzi di oggi", sostenendo inoltre che la sua figura nel tempo, sia stata trattata con troppa superficialità. "Anche Leopardi, in qualche modo, era soffocato dal peso di una famiglia patriarcale, e viveva amori tormentati".